La diffusione della plastica nell’ambiente ha raggiunto proporzioni allarmanti, tanto che il Wwf ha lanciato un grido d’allarme, definendo la plastica come il terzo materiale più prodotto sulla Terra, preceduto solo da acciaio e cemento. Questo materiale onnipresente, che invade gli oceani, i suoli, l’aria e perfino gli organismi viventi, ha definitivamente segnato l’era contemporanea come l’epoca del ‘plasticene’.
Il rapporto del WWF
Secondo il rapporto del Wwf, la produzione e l’uso eccessivo della plastica, insieme a un riciclaggio insufficiente, hanno portato a una situazione in cui il 70% della plastica prodotta si è trasformata in rifiuti. Questi rifiuti finiscono spesso nelle discariche e nell’ambiente, contaminando gli ecosistemi e minacciando la sopravvivenza di numerose specie. La gravità della situazione è evidente anche nel fatto che ogni anno ben 11 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, minacciando la vita marina e i delicati equilibri degli ecosistemi marini.
L’impatto non è solo ambientale, ma anche umano, poiché gli esseri umani ingeriscono involontariamente oltre 100.000 microplastiche ogni giorno, provenienti dal cibo, dall’acqua e persino dall’aria che respiriamo.
La campagna
Per affrontare questa crisi, il Wwf ha lanciato la campagna ‘Sustainable future‘ e ha invitato il pubblico a riconsiderare le proprie abitudini di consumo e a limitare l’uso della plastica. L’organizzazione sottolinea l’importanza di un impegno collettivo per ridurre l’impatto ambientale della plastica e proteggere la biodiversità del nostro pianeta.
La situazione richiede un’azione tempestiva e decisa da parte della comunità globale per fermare la marea di plastica che minaccia il nostro futuro. È tempo di agire, e di farlo in modo responsabile e consapevole, per garantire un pianeta sano e sostenibile per le generazioni future.