foreste

Nonostante il patrimonio forestale e boschivo italiano sia cresciuto nell’ultimo decennio ed abbia raggiunto gli 11 milioni di ettari di superficie, il 36,7% del territorio nazionale, l’obiettivo 11 dell’Agenda ONU è irraggiungibile in quanto le città sono in forte ritardo per quanto riguarda il verde urbano (24 alberi ogni 100 abitanti è la media dei 105 capoluoghi presi in esame); questo è quanto emerge dal “Report Foreste 2023” presentato da Legambiente.

Le proposte

I 15 capitoli del rapporto analizzano svariati aspetti degli ecosistemi forestali, fondamentali per ridurre i rischi e mitigare le minacce del cambiamento climatico, e l’elaborazione dei dati riscontrati ha permesso l’identificazione di 10 proposte per salvaguardare clima e biodiversità:

  • più biodiversità per frenare gli effetti del climate change -> applicando soluzioni “nature based” per ridurre gli impatti;
  • incrementare la protezione con la rete delle foreste primarie e vetuste -> nuove aree protette in accordo con la Strategia Europea per la Biodiversità;
  • monitoraggio, ricerca e conoscenza degli ecosistemi forestali -> piani di gestione delle specie a rischio;
  • prevenire i rischi naturali e ridurre le minacce per le foreste -> analisi dei pericoli e protezione civile ambientale;
  • foreste urbane per rigenerare le città e combattere la crisi climatica -> piantare più alberi in città;
  • pianificazione e certificazione fiscale -> rendere la pianificazione forestale obbligatoria per l’autorizzazione di interventi;
  • il “Cluster Italia Foresta Legno” per promuovere il “Made in Italy” e le filiere locali -> incrementare l’utilizzo di legno di provenienza italiana per coprire il fabbisogno nazionale;
  • più legno nei processi produttivi e uso a cascata ai fini energetici -> legno al posto di cemento e materiali di origine fossili per le costruzioni;
  • bioeconomia circolare, biodiversità e infrastrutture verdi -> destinare risorse ordinarie per investimenti nel settore forestale;
  • contrastare il commercio illegale e la deforestazione -> una strategia di riduzione del legname illegale, ora stimato in circa 100 miliardi di Euro.

I dati

Due novità importanti per affrontare la deforestazione sono la Dichiarazione sulle Foreste e l’Uso del Suolo, sottoscritta da 114 Paesi durante la COP26 di Glasgow del 2021 che rappresentano l’85% del suolo forestale, e l’emanazione del Regolamento “relativo alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado Forestale”; norme importanti che serviranno a garantire la gestione sostenibile delle foreste.

La Commissione Europea ha  adottato i nuovi RFL (Forest Reference Level – i livelli di riferimento forestale) che rappresentano la previsione di assorbimento della CO2 nei prossimi anni con la gestione attuale e la stima in Europa per il periodo 2021-2025 è di calo del 18% rispetto al periodo 2000-2009 con una riduzione del 7% per quanto riguarda l’Italia; è necessario apportare modifiche alla gestione forestale per recuperare quanto si perderà e, per non generare debiti rispetto al livello di riferimento, la gestione forestale in Italia dovrebbe poter prelevare fino ad un massimo del 40-45% dell’incremento annuo, partendo dall’attuale utilizzo.

Ricordando che la Strategia europea per la biodiversità 2030 prevede la piantumazione di 3 miliardi di alberi nei paesi dell’UE, in Italia ne servono 200 milioni; la Strategia Forestale Nazionale prevede almeno 100.000 ettari di nuovi impianti e nuovi boschi che andrebbero a sottrarre 387.000 tonnellate di CO2 rispetto ad oggi ed un incentivo ai proprietari e gestori di foreste che non le sfruttano e le lasciano intatte.

Problemi

Negli ultimi anni vi è stato un incremento sensibile degli eventi climatici estremi (incendi, inondazioni e tempeste) che incidono negativamente sullo stato di salute degli ecosistemi forestali; nei primi 8 mesi del 2022 si contano 693 grandi incendi boschivi, per una superficie totale di 68.668 ettari, di cui il 15% erano coperti da ecosistemi forestali.

Gli ultimi giorni di luglio e gli ultimi giorni di agosto hanno registrato incendi devastanti:

  • 25 – 27 luglio -> sono bruciati ben 41.365 ettari di vegetazione in tutta Italia con la Sicilia che rappresenta la Regione più colpita con oltre 30 mila ettari incendiati (quasi 15000 nella Provincia di Palermo);
  • 24 – 31 agosto -> sono bruciati 5811 ettari, di cui 750 relativi a superfici forestali.

Conclusione: l’importanza degli alberi

Soprattutto nelle città gli alberi hanno un ruolo fondamentale in quanto favoriscono l’approvvigionamento dell’acqua, incrementano la permeabilizzazione del suolo, costituiscono rifugio fondamentale per la fauna, trattengono gli inquinanti atmosferici (le polveri sottili) e attutiscono i rumori; piantare alberi purifica l’aria, produce ossigeno pulito e, vista la correlazione di 60.000 morti premature con l’inquinamento, ha una particolare importanza dal punto di vista igienico-sanitario.

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