aids

L’obiettivo numero 3 dell’Agenda 2030 di Sviluppo Sostenibile non potrà essere raggiunto, è quanto emerge dal report 2023 del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi ed alla malaria; i risultati dell’ultimo anno hanno evidenziato una ripresa importante della prevenzione e della cura delle tre malattie, calata bruscamente nel periodo di pandemia, ma ciò non basta e servono investimenti molto più ingenti ed una diffusione delle innovazioni più capillare, sebbene i numeri assoluti di trattamento antiretrovirale per l’HIV, delle persone curate affette da tubercolosi e della distribuzione di zanzariere per prevenire la malaria sono stati i maggiori di sempre.

Il Fondo Globale è stato fondato nel 2002 e, nell’arco dei venti anni di attività, è stato tagliato il tasso di mortalità combinato (AIDS, tubercolosi e malaria) del 55% contribuendo a salvare 59 milioni di vite; secondo Peter Sands, Direttore esecutivo del Fondo globale, ogni vita salvata ha un effetto moltiplicatore e l’impatto sociale ne è dimostrato dai cambiamenti dell’aspettativa di vita in molti paesi (ad esempio in Zimbawe l’aspettativa di vita è aumentata dai 46 anni del 2002 ai 61 del 2019) ricordando che tassi di infezione ridotti significano meno vite a rischio.

AIDS

I decessi dovuti all’AIDS e le nuove infezioni sono continuamente in discesa, una decrescita lineare che non potrà permettere il raggiungimento degli obiettivi 2030:

  • nuove infezioni
    • attualmente oltre 1 milione;
    • stima 700.000 nel 2030;
    • obiettivo sotti i 400.000;
  • decessi
    • 630.000 nel 2022;
    • stima di poco superiore i 300.000;
    • obiettivo sotto i 300.000.

I trattamenti antiretrovirali hanno consentito di abbassare i decessi annui di circa il 72% a partire dagli oltre 2 milioni del 2002 mentre sarebbero stati almeno 5 milioni senza alcun trattamento (quasi 10 volte quelli attuali) mentre per le nuove infezioni i miglioramenti sono meno accentuati, -61% con i trattamenti e +165% senza; altro dato interessante è rappresentato dalla riduzione di circa il 70% delle nuove infezioni nei 13 Stati prioritari fra i quali la sola Namibia non ne ha raggiunto il dimezzamento

Tubercolosi

Leggermente diversi i dati di tendenza per l’incidenza della tubercolosi ed i decessi derivanti; i dati, riferiti alle nazioni in cui il Fondo globale investe, sono i seguenti:

  • decessi
    • attualmente circa 1 milione e 500.000;
    • stima oltre 1 milione nel 2030;
    • obiettivo 200.000;
  • tasso di incidenza
    • poco oltre i 200 ogni 100.000 persone nel 2022;
    • stima circa 180 ogni 100.000 persone;
    • 50 ogni 100.000 persone.

I controlli e le cure per la tubercolosi sono iniziati prima degli anni 2000 e di conseguenza la tendenza è molto più stabile; le cure raggiungono percentuali di successo molto alte, sopra l’80% nella media totale, ed in alcuni paesi, come l’India, sono in fase di utilizzo nuove tecnologie di riconoscimento della malattia (Truenant, un test molecolare rapido) che permettono di anticipare gli eventuali trattamenti.

Malaria

La malaria rappresenta uno degli scogli maggiori per la Sanità mondiale e, ad oggi, non si vedono potenziali riduzioni di mortalità ed incidenza della malattia sostanziali; i controlli ed i trattamenti sono necessari per diminuire il numero dei decessi ma i dati dimostrano che non c’è calo nella diffusione della malaria.

La malattia è più diffusa nelle zone rurali dove è più difficile fornire i mezzi necessari per le cure e dove è quindi necessario aumentare gli sforzi per aumentare la prevenzione; diritti umani e parità di genere rappresentano un ulteriore problema che dovrà essere affrontato per garantire il successo contro la malaria.

Conclusioni

I passi avanti fatti dalla scienza sono enormi ma non bastano per fermare gli impatti delle tre malattie infettive mortali ed è necessario un lavoro di collaborazione fra tutte gli attori coinvolti per rendere il mondo un posto più sicuro, con una copertura sanitaria universale che sia usufruibile equamente.

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