mangiarli

Questa domanda mi è stata rivolta da un mio amico poliziotto, Alfredo, che ha proseguito dicendo: ”ci ammaliamo e moriamo anche a causa degli animali che decidiamo di allevare e poi uccidere per mangiarli. Poi usiamo gli animali come cavie nei laboratori e sperimentiamo su di loro, sottoponendoli molte volte a dolorosi test per poi ucciderli, nella speranza (il più delle volte vana) di trovare una cura per quelle malattie che ci uccidono e che abbiamo contratto anche a causa degli animali che decidiamo di allevare e poi uccidere per mangiarli”.

Il nesso alimentazione-salute

In realtà le affermazioni del mio amico Alfredo sono paradossali solo in apparenza, purtroppo sono assolutamente veritiere. Sappiamo che più del 75% del Fondo Sanitario Nazionale è assorbito dal contrasto alle malattie cronico-degenerative: malattie cardio e cerebrovascolari, diabete mellito tipo 2 e neoplasie. La causa principale di gran parte di queste patologie risiede in un’alimentazione scorretta e basata su cibi di origine animale ricchi in grassi saturi e colesterolo, la famigerata dieta occidentale, che purtroppo è oggi seguita da circa il 76% degli Italiani.

Le sopracitate patologie potrebbero essere più economicamente ed efficientemente prevenute da scelte alimentari più salutari come la dieta mediterranea e, soprattutto, la dieta vegetariana, come è dimostrato da un recente studio italiano, una metanalisi che ha preso in esame 86 studi trasversali e 10 studi di coorte. Tale ricerca ha evidenziato che la dieta a base vegetale riduce il BMI (indice di massa corporea), il colesterolo totale e LDL e i livelli di glucosio. E che il rischio di incidenza e di mortalità per cardiopatia ischemica è ridotto del 25% rispetto alla dieta onnivora occidentale.

Anche un altro studio epidemiologico condotto su più di 124.000 persone ha dimostrato che i vegetariani presentano un rischio di mortalità per malattie cardiovascolari inferiore del 29% ed un rischio d’incidenza di malattia neoplastica inferiore del 18% rispetto ai non vegetariani. Una scelta alimentare vegetariana in massa si tradurrebbe automaticamente in un risparmio annuo di più di 80 miliardi di euro nella Sanità pubblica italiana, più di due manovre finanziarie a disposizione per migliorare ulteriormente la salute dei cittadini.

L’impatto ambientale

Inoltre, ci sarebbero degli importantissimi co-benefici a livello ambientale generale, come esplicita un recente studio dell’Università di Oxford che lo ha appena pubblicato sul prestigioso gruppo editoriale Nature (universalmente riconosciuto come uno dei più rinomati della comunità scientifica) in cui è stato calcolato l’impatto ambientale relativo ai diversi tipi di dieta seguita dalla popolazione. Sulla base di questa minuziosa ed estensiva analisi è emerso che le diete ricche di proteine di origine animale provocherebbero un enorme e deleterio impatto ambientale.

Contrariamente, la dieta vegana, incentrata esclusivamente su alimenti di origine vegetale, implicherebbe il 75% in meno di emissioni di GHG (gas serra) responsabili dei cambiamenti climatici in atto. La dieta vegana, inoltre, causerebbe di gran lunga meno inquinamento e depauperamento di preziose (e sempre più limitate) risorse idriche, utilizzo del suolo e distruzione della biodiversità (vitale per gli equilibri della biosfera terrestre). È stato calcolato che, se nel solo Regno Unito i consumi di carne fossero significativamente ridotti “sarebbe come togliere otto milioni di automobili dalla strada”. Inoltre, come riportano le seguenti  note BBC, l’impatto sull’ambiente delle varie scelte alimentari è tutt’altro che trascurabile.

acqua
Confronto consumo di acqua necessario per le varie diete
greenhouse
Confronto CO2 prodotta dalle varie diete
suolo
Confronto consumo di suolo necessario per le varie diete

Un aumento continuo

Come è stato possibile arrivare a tanti danni per la nostra salute? Come è possibile utilizzare i tre/quarti delle risorse stanziate per la sanità pubblica in questo modo inefficiente? È stato possibile da un lato perché i consumi delle persone ed i gusti sin dalla più tenera età sono stati indirizzati a sostenere una dieta occidentale insalubre, ma redditizia per la filiera zootecnica e l’industria della carne e quella ittica, dall’altro lato perché sono state inferte agli Animali da reddito sofferenze indicibili negli allevamenti intensivi, basti pensare che negli ultimi 60 anni il consumo di carne e pesce in Italia si è septuplicato, come evince dalla seguente figura:

italia mangiarli
Variazione consumi carne e pesce in Italia

Ovviamente il circolo vizioso si chiude dando ragione al mio amico Alfredo perché per ottenere questa enormità di cibo di origine animale le condizioni di detenzione ed allevamento degli animali sono orribili ed infernali per cui sono soggetti a moltissime malattie che le condizioni di sovraffollamento rendono subito pandemiche, ed allora qual è la soluzione escogitata? Quella di abbattere a scopo preventivo più di 33.000 innocenti capi di bestiame per la peste suina in Lombardia e, come se non bastasse, anche abbattere i maiali del Rifugio Cuori Liberi, che avevano l’unica colpa di essere possibili ospiti di un agente infettivo, senza che nessun’infezione sia stata dimostrata per loro!

Se questa non è follia, allora cos’è?

Letture consigliate:

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui