monstrum

Mare Monstrum 2023 – Cemento illegale, inquinamento, pesca di frodo. I numeri e le storie dell’aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese”, il rapporto di Legambiente analizza i dati delle infrazioni accertate nel periodo compreso fra il primo gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022 lungo le coste italiane; la prima evidenza è rappresentata dall’aumento dei controlli svolti dalle Capitanerie di Porto, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanzia e dai Corpi Forestali Regionali, il 30% in più rispetto all’anno precedente.

Non sorprende quindi l’aumento dei reati ambientali che sono oltre il 3% rispetto al 2021 arrivando a quasi 20.000 e quelli degli illeciti amministrativi che sono stati 44.444 (+13,1%); diminuiscono le persone denunciate o arrestate, in proporzione uno a uno con i reati, ed i sequestri che sono solo 3.590, oltre il 40% il meno.

I reati

I reati sono stati divisi in 4 macrocategorie:

  • Ciclo illegale del cemento nelle regioni costiere
    • oltre il 60% dei controlli totali effettuati
    • oltre 10.000 reati ed oltre 10.000 persone denunciate e arrestate che rappresentano l’1,6% dei controlli effettuati per tale categoria
  • Ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato nelle regioni costiere
    • un controllo ogni 30 ha registrato un reato (3,5%)
    • con oltre 385 milioni rappresenta l’80% del calore sequestrato totale
  • Pesca di frodo
    • pochi sequestri penali, meno di 200 su oltre 150.000 controlli
  • Violazione del Codice navigazione e nautica da diporto, anche in aree protette
    • la categoria con la minore percentuale di reati per controllo (1 ogni 400)
    • nonostante i controlli effettuati sono l’11% del totale gli illeciti rappresentativi rappresentano oltre il 20% del totale

Su tutte e 15 le regioni con sblocchi sul mare sono stati effettuati controlli, oltre 100.000 in Campania, Puglia e Sicilia con numeri di reati proporzionali e la sola Sardegna con una percentuale al di sotto dell’1% dei reati rispetto ai controlli; nel Lazio sono elevati i sequestri penali mentre in Toscana, Veneto e Campania sono gli illeciti amministrativi che hanno una anomalia rispetto ai controlli effettuati.

I quasi 64.000, fra reati ambientali ed illeciti amministrativi, su un totale di 7.375 chilometri di coste rappresentano una media di 8,7 infrazioni al chilometro; l’unica regione oltre le 30 infrazioni ogni 1.000 metri di costa è la Basilicata ma anche Abruzzo, Molise ed Emilia Romagna (circa 28) sono nelle posizioni alte della classifica mentre quella più virtuosa è la Sardegna (1,6) con la Sicilia abbastanza vicina (4,3), dato probabilmente dovuto all’estensione delle loro coste (le uniche regioni con più di 1.000 chilometri a disposizione).

8 proposte

Legambiente avanza 8 proposte per tutelare il nostro patrimonio ambientale di seguito sintetizzate:

  1. demolire le costruzioni abusive oggetto di ordinanze di abbattimento non ancora eseguite;
  2. rafforzare l’attività di contrasto delle occupazioni abusive del demanio marittimo;
  3. adeguare i sistemi fognari e di depurazione;
  4. efficientare la depurazione delle acque reflue;
  5. incrementare i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale;
  6. regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi;
  7. politiche attive per la migliore tutela del mare e della costa;
  8. adeguare le normative contro la pesca illegale.

Conclusioni

Analizzando le 4 categorie colpiscono la quantità di reati nella classifica del mare inquinato (Ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato nelle regioni costiere) in Campania dove ne sono registrati oltre 1.200 (oltre il doppio rispetto alla seconda Regione in ordine di infrazioni) che ne rappresentano il 26% del totale italiano; 400.000 chilogrammi di prodotti ittici sequestrati (oltre il 50% fra Puglia e Sicilia che hanno anche il maggior numero di sanzioni ed illeciti amministrativi).

Il lavoro effettuato dalle forze dell’ordine è di assoluto livello ed ha portato a scoprire diverse infrazioni e, sebbene ci siano alcune differenze fra regioni, si nota una distribuzione abbastanza uniforme sui chilometri di costa italiana e fornisce una visione positiva in ottica futura.

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