Mentre il mondo continua a confrontarsi con l’urgenza della crisi climatica, un nuovo rapporto pubblicato da ActionAid, intitolato ‘How the Finance Flows‘, mette sotto i riflettori il ruolo delle principali banche private mondiali nell’investire massicciamente nei combustibili fossili e nell’agricoltura industriale. Questi due settori industriali sono notoriamente tra i principali responsabili del cambiamento climatico, mentre le risorse per affrontare questa emergenza globale rimangono notevolmente sottodimensionate.
Banche Globali e Finanziamenti alla Crisi Climatica
Il rapporto rivela che, a sette anni dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, le principali banche private mondiali hanno investito complessivamente 3,2 trilioni di dollari nell’espansione dei combustibili fossili, mentre altri 370 miliardi di dollari sono stati destinati sotto forma di prestiti e garanzie all’agricoltura industriale. Questo significa che la crisi climatica sta ricevendo dai settori bancario e finanziario privato ben 20 volte più finanziamenti rispetto a quanto ricevuto dai governi del nord del mondo per le soluzioni che potrebbero affrontarla.
Tra le istituzioni finanziarie principalmente responsabili di questi finanziamenti si trovano HSBC, BNP Paribas, Barclays, Citibank, JPMorgan Chase e Mitsubishi UFJ Financial, con sede negli Stati Uniti, in Europa, in Cina e in Giappone. Ad esempio, HSBC spicca come la principale banca finanziatrice dell’industria agroalimentare, con 17,2 miliardi di dollari destinati tra il 2016 e il 2022. La Bayer, che possiede anche l’ex-Monsanto, è uno dei maggiori beneficiari dei finanziamenti per l’agricoltura industriale, con circa 20,6 miliardi di dollari ricevuti dal 2016.
Questi finanziamenti sproporzionati alimentano pratiche agricole industriali, deforestazione e l’uso eccessivo di sostanze chimiche, contribuendo significativamente alle emissioni di gas a effetto serra.
Impatto sulle Comunità Globali
Mentre i finanziamenti affluiscono verso questi settori, l’uragano dei cambiamenti climatici continua a colpire le comunità in Africa, Asia e America Latina in modo sproporzionato. Eventi climatici estremi, tra cui ondate di calore, incendi e inondazioni, hanno colpito duramente queste regioni, spingendo molte comunità in condizioni di estrema vulnerabilità.
Paesi come Malawi, Mozambico e Pakistan hanno subito impatti devastanti, mentre le multinazionali dell’agricoltura industriale continuano a sfruttare le risorse di queste regioni per alimentare la loro crescita. La produzione di carne bovina e soia in Amazzonia e nel Cerrado brasiliano è stata una delle principali cause di deforestazione, contribuendo ulteriormente alla crisi climatica.
Soluzioni per un Futuro Sostenibile
Per affrontare questa emergenza climatica, ActionAid sottolinea la necessità di una trasformazione radicale dei sistemi energetici e alimentari. Soluzioni come l’energia rinnovabile e l’agroecologia possono non solo garantire la sicurezza alimentare locale ma anche ridurre la deforestazione, limitare l’accaparramento di terre e sostenere i mezzi di sussistenza e le economie delle comunità del Sud globale.
L’organizzazione chiede alle aziende finanziate dalle banche private oggetto della ricerca, così come ai fondi assicurativi, ai fondi welfare pubblici e alle banche partecipate dagli Stati, di interrompere immediatamente l’espansione dei progetti legati ai combustibili fossili e all’agribusiness. Inoltre, ActionAid esorta i governi a regolamentare in modo più rigoroso i settori bancario e finanziario per fermare il finanziamento dell’espansione dei combustibili fossili e promuovere transizioni giuste verso soluzioni sostenibili.
In un momento in cui il cambiamento climatico sta minacciando gravemente il pianeta e le comunità globali, l’attenzione deve essere rivolta verso investimenti responsabili che promuovano un futuro sostenibile per tutti. Altrimenti, il prezzo da pagare sarà troppo alto per il nostro pianeta e per le generazioni future.