Risoluzione ONU per il clima
Durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) tenutasi ieri, i paesi hanno stabilito di richiedere l’intervento della Corte internazionale di giustizia dell’AIA per stabilire gli obblighi e le responsabilità degli Stati riguardo al riscaldamento climatico, e per determinare come i governi debbano proteggere le comunità dagli effetti di questo fenomeno.
Questa risoluzione, adottata a larga maggioranza, è stata proposta due anni fa dagli studenti delle Isole Fiji, che da anni sono in prima linea nel denunciare l’emergenza climatica come una minaccia concreta per la vita delle popolazioni.
Effetti del surriscaldamento globale
In particolare, l’arcipelago del Pacifico sta subendo gli effetti del surriscaldamento globale e del conseguente scioglimento dei ghiacci, che sta causando un drammatico innalzamento del livello del mare e mette a rischio la sopravvivenza di città e villaggi che potrebbero essere sommersi dalle acque.
Al termine della votazione, il segretario generale dell’Assemblea dell’ONU, Antonio Guterres, ha commentato entusiasticamente dicendo: “Oggi tutti insieme avete scritto la storia”. Ha poi sottolineato l’importanza per i governi di adottare le misure climatiche più coraggiose e forti necessarie, di cui il mondo ha disperatamente bisogno.
Un peso politico e morale significativo
Sebbene le sentenze della Corte internazionale di Giustizia non siano vincolanti, esse hanno un peso legale, politico e morale significativo. Infatti, possono costituire la base per inchieste e sentenze dei tribunali nazionali e ispirare le azioni delle istituzioni politiche e della società civile dei Paesi. Stati Uniti e Cina, tra i principali emettitori di CO2 nell’atmosfera, hanno votato contro la risoluzione, mentre Ishmael Kalsakau, il primo ministro dell’arcipelago di Vanuatu, non lontano dalle Fiji, che ha subito due potenti cicloni nelle ultime settimane e ha dichiarato lo stato di emergenza climatica lo scorso maggio, ha dichiarato: “Oggi abbiamo assistito a un’epica vittoria per la giustizia climatica”.
Tuttavia, le conseguenze del cambiamento climatico colpiscono non solo i Paesi ma anche le comunità e i gruppi più vulnerabili, come i bambini e gli adolescenti. Il Fondo Onu per l’Infanzia (Unicef) ha recentemente avvertito che circa 1 miliardo di bambini nel mondo, ovvero circa la metà della popolazione infantile mondiale, è esposto a un rischio estremamente alto a causa della combinazione di elevata esposizione ai pericoli climatici e servizi essenziali insufficienti per aiutarli ad affrontarli.
Inoltre, il rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) evidenzia che 450 milioni di bambini vivono in aree ad alta o estremamente alta vulnerabilità idrica, mentre 27 milioni di bambini sotto i cinque anni affrontano una grave insicurezza alimentare legata alla siccità.