La “Water Commission” dell’ONU ha pubblicato a marzo il rapporto “Turning the Tide: A Call to Collective Action” (Invertire la tendenza: un appello all’azione collettiva) dove si evidenzia la possibilità di raggiungere un futuro idrico equo e sostenibile solo grazie ad un cambiamento epocale nella gestione e nell’utilizzo dell’acqua da parte della collettività; il primo passo è rappresentato dal riconoscimento che l’attuale crisi idrica è sistemica e globale.
Sono necessari interventi politici per garantire l’accesso universale ad acqua e servizi igienici con conseguenza diretta per la sicurezza alimentare e la salute delle persone; a fianco di queste politiche la Commissione Acqua della UE lancia un appello per una azione collettiva, esposto attraverso sette punti, per un percorso che virtuoso che trasformi l’attuale tragedia idrica in una opportunità per il nostro futuro.
I sette punti di intervento
Di seguito le azioni proposte nel report:
- gestione del ciclo globale dell’acqua come un bene comune, da tutelare nell’interesse di tutti riconoscendo:
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- a. l’acqua ha una forte interdipendenza con il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse del nostro pianeta;
- b. l’acqua è fondamentale per la sicurezza alimentare;
- c. l’accesso all’acqua deve essere equo e giusto in qualsiasi zona del mondo;
2. approccio incentrato sui risultati per l’inclusione dell’acqua in tutti i ruoli chiave del benessere umano:
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- a. diritto umano all’acqua potabile;
- b. mobilitare tutte le parti interessate (pubblico, privato, società civile e comunità locale);
- c. politica dell’innovazione ed aumento degli investimenti nell’acqua attraverso nuovi modalità di partenariato pubblico-privato;
- d. condivisione del valore creato;
3. non deprezzare l’acqua:
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- a. necessari prezzi corretti per un sostegno mirato ai più poveri con un utilizzo dell’acqua in modo più efficiente ogni settore;
- b. l’acqua non deve avere solo un valore economico nei processi decisionali per la salvaguardia dell’ambiente;
4. eliminare gradualmente i sussidi per l’agricoltura e l’acqua annuali (stimati in circa 700 miliardi di dollari) in quanto tendono a generare eccessivo consumo di acqua:
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- a. ridurre le perdite negli impianti idrici ;
- b. rendere obbligatoria la divulgazione dell’”impronta idrica”;
5. istituire un soggetto, il Just Water Partnership (JWP), per consentire gli investimenti per l’accesso all’acqua, resilienza e sostenibilità in paesi a basso e medio reddito:
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- a. riducendo il costo del capitale;
- b. massimizzando le sinergie con le strategie adottate per fronteggiare il cambiamento climatico e con i vari programmi nazionali;
6. cercare nuove opportunità:
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- a. rafforzando i sistemi di stoccaggio di acqua dolce (nelle zone umide e le acque sotterranee);
- b. sviluppando il riciclo delle acque reflue industriali e urbane;
- c. riducendo l’impronta idrica nelle industrie produttive;
- d. incentivare l’irrigazione di precisione, le colture a minor consumo idrico e l’agricoltura resistente alla siccità;
7. rimodellare la governance multilaterale dell’acqua:
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- a. la politica commerciale come strumento per un uso più sostenibile dell’acqua;
- b. priorità alla parità di genere nel processo decisionale sulle acque;
- c. responsabilizzazione di agricoltori, donne, giovani, popolazioni indigene e comunità locali, nonché di tutti i consumatori, per la conservazione dell’acqua.
Conclusioni
Gli eventi eccezionali degli ultimi anni (che nel 2022 sono aumentati ulteriormente) come le inondazioni e le siccità senza precedenti, le tempeste cicloniche e le ondate di calore in diverse zone del mondo hanno portato grandi sofferenze umane ed economiche; più di due miliardi di persone non hanno accesso ad acqua gestita in modo sicuro ed una bambina od un bambino (sotto i cinque anni) muore ogni 80 secondi per malattie causate dall’acqua inquinata con centinaia di milioni di persone con problemi di rachitismo e con una aspettativa di vita (e qualità della stessa) nettamente diminuita.
La grave situazione idrica è dovuta in maggior parte alla cattiva gestione mondiale dell’acqua e per uscire da tale crisi è necessario uno sforzo collettivo che offre una grande opportunità di ridisegnare un mondo più giusto ed equo.