L’obesità è una condizione non salutare, debilitante che a lungo andare provoca danni al nostro fisico e accresce il rischio di morte e problematiche a livello di salute. Chi è obeso andrebbe aiutato a dimagrire, non sollecitato a rimanere obeso o, peggio, ad ingrassare. Questo è certamente un compito individuale, ma è un dovere della collettività, della società. Quindi, mi chiedo, è veramente utile la moda Curvy? Discutiamone.
Premetto da subito che chi vi scrive è obeso, così evitiamo frasi e pensieri tipo “Ma che ne sai tu?”
Obesità in Italia e nel mondo, un problema sociale e sanitario
Secondo il 4° Italian Barometer Obesity Report, realizzato da IBDO Foundation in collaborazione con Istat, Coresearch e Bhave e con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, “il 46% dei connazionali over 18 – oltre 23 milioni – è obeso o in sovrappeso, come il 26,3% dei giovanissimi tra i 3 e i 17 anni (2,2 milioni).” Ma c’è un evidente problema di normalizzazione o di scarsa reazione/attenzione al problema, dato che “l’11,1% degli adulti con obesità e il 54,6% degli adulti in sovrappeso ritiene di essere nella norma e ben il 40,3% dei genitori di bambini in sovrappeso oppure obesi considera i propri figli normopeso”.
Stiamo dunque parlando di un problema sociale, endemico nella nostra società. L’obesità provoca lo sviluppo di malattie croniche come problemi di salute mentale, disturbi cardiaci (si stima il 21% per cento dei casi di cardiopatia ischemica), diabete di tipo 2 (si stima il 58% dei casi totali), nonché alcuni tumori (fino al 42%, circa 57mila morti) e problemi a scheletro e articolazioni, quindi appesantisce la spesa per la sanità pubblica. Secondo l’lnstitute for Health Metrics and Evaluation, all’eccesso ponderale in generale sarebbero attribuibili 5 milioni e 19mila decessi in tutto il mondo nel 2019 (pari al 9% di tutti i decessi) e complessivamente oltre 40 milioni di anni vissuti con disabilità.
Alcuni studi aprono alla possibilità che per gli obesi il cibo sia come una droga, anche se molti scienziati si mostrano scettici su queste ipotesi.
La moda Curvy
La moda Curvy, secondo le intenzioni delle case di moda, servirebbe per far accettare alle donne i propri fisici anche se con qualche chilo in più. La verità è che, come ogni tipo di moda, si basa non sulla solidarietà umana ma solo ed esclusivamente sul consumo sfrenato. Aprire alle donne sovrappeso è semplicemente una strategia di marketing utile solo per aprire una nuova fetta di mercato e per ripulirsi l’immagine dopo anni di battaglie femministe contro i canoni al limite dell’anoressia che l’industria della moda aveva (fatwashing).
La moda Curvy però ha lo stesso identico problema: fornire canoni di bellezza non salutari. Ma anche se fosse reale il nobile intento esso non sarebbe una soluzione, ma parte del problema. La società deve mirare ad avere persone in salute, deve educare (senza costrizioni ovviamente) ad uno stile di vita sano. Essere sovrappeso o obese non è sano, come abbiamo detto.
Conclusioni
Quando parlo della mia condizione uso sempre questa battuta: Che differenza c’è tra un obeso e un tossico? Il tipo di droga.
Questo vale per quasi tutti gli obesi, me compreso (escludo ovviamente chi ha problemi medici che lo portano all’obesità).
Usciamo dall’ipocrisia dell’accettati come sei. Nessuno deve vergognarsi del proprio fisico sia chiaro, nessuno deve sentirsi in diritto di usare violenza verbale o peggio verso chi ha un fisico non in salute. Ma non possiamo, come società, far passare il messaggio che “Obeso è bello”. L’obesità è un emergenza sociale e sanitaria da affrontare senza ipocrisie e buonismi.
Dobbiamo tutti nella vita mirare al miglioramento di noi stessi, anche nel fisico. Dobbiamo tutti mirare ad una condizione di salute quantomeno buona. L’industria della moda la smetta di portare alla ribalta canoni di bellezza non salutari, togliamo loro il potere di poter influenzare le persone e la propria coscienza di sé.
L’appetito vien mangiando, la salute mangiando meno e meglio.