calore

ll calore estivo legato alle isole di calore uccide ogni estate in Europa circa 7mila persone prematuramente. Uno studio coordinato dall’ISGlobal – Barcelona Institute for Global Health e pubblicato su The Lancet ha analizzato dati di temperature e mortalità estiva (giugno-agosto) in 93 città europee, per un totale di 70 milioni di persone, e ha rilevato che nelle città c’era un aumento medio di 1,5 gradi nelle temperature rispetto all’ambiente circostante.

Distribuzione differente

Città dell’Europa meridionale e orientale hanno avuto una mortalità più alta, mentre quelle dell’Europa settentrionale una mortalità più bassa.

Ricordiamo che già il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera del Ministero della Salute in Italia (Sismg) aveva identificato un aumento della mortalità che aveva colpito la nostra penisola durante ondate di calore in diverse settimane, soprattutto al Nord e al Centro-Sud. Tra il 13 e il 26 luglio al Nord, tra il 22 giugno e il 5 luglio e ancora tra il 13 luglio e il 2 agosto al Centro-Sud. Questo aumento ha colpito soprattutto la classe di età oltre gli 85 anni, che è la più vulnerabile agli effetti del caldo.

Secondo Francesca De Donato del Dipartimento di Epidemiologia dell’ASL Roma 1, che lavora ai rapporti Sismg, questo fenomeno è tipico delle ondate di calore e ha un effetto immediato, che si verifica il giorno stesso o al massimo un paio di giorni dopo l’arrivo delle temperature elevate.

Il ricercatore Marco Morabito dell’Istituto per la Bioeconomia del CNR ha confermato che le ondate di calore hanno un effetto immediato, a differenza dei danni delle ondate di freddo in inverno, che sono più distribuite nel tempo.

Le soluzioni

Lo stesso studio ha scoperto che coprire il 30% della superficie urbana con alberi potrebbe evitare il 33% di queste morti. Coprire infatti il 30% della superficie con alberi potrebbe ridurre le temperature di 0,4 gradi e prevenire 2.644 morti premature.

Questo supporta la strategia di soluzioni basate sulla natura per aumentare la resilienza climatica e ridurre le emissioni di gas serra. Gli scienziati spiegano che lo studio “supporta gli accordi raggiunti durante la 27/ma riunione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici secondo cui i governi dovrebbero implementare soluzioni basate sulla natura per aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici; ciò ridurrebbe al contempo le emissioni di gas serra attraverso il sequestro del carbonio”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui