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Il cambiamento climatico è causato principalmente dalle attività umane e sta causando eventi estremi sempre più frequenti e intensi.

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, si stanno registrando aumenti della temperatura e cali delle precipitazioni, con fenomeni pericolosi come le notti tropicali sempre più presenti. Questi eventi causano perdite sia ambientali che economiche, con disastri naturali che rappresentano la principale ragione per cui si richiede soccorso umanitario. Nel 2021 il 65% dei soccorsi umanitari richiesti nel mondo è legato a eventi di natura climatica.

Le conseguenze del cambiamento climatico non sono solo sociali ed ecologiche, ma anche economiche. I fenomeni climatici estremi causano danni fisici alle infrastrutture e agli edifici di proprietà privata, causando perdite economiche significative.

Il monitoraggio

Per capire l’impatto del cambiamento climatico e valutare l’efficacia delle soluzioni politiche adottate, è importante stimare le perdite economiche e umane causate dal cambiamento climatico. La stima delle perdite è un elemento centrale del Green Deal Europeo e della Strategia Europea di Adattamento.

Il Green Deal Europeo e la Strategia Europea di Adattamento sono stati creati per affrontare il cambiamento climatico e le sue conseguenze, sia attraverso la mitigazione che attraverso l’adattamento. È importante continuare a monitorare e valutare l’efficacia di queste soluzioni politiche per garantire che siano efficaci nella lotta contro il cambiamento climatico.

In sintesi, anche se attualmente non esiste una metodologia condivisa per misurare i danni economici causati dal cambiamento climatico in tutti gli stati membri dell’UE, l’Eea sta facendo progressi per avere dati comparabili tra i paesi europei. L’indicatore è anche utilizzato per misurare gli obiettivi di sviluppo sostenibile per l’agenda 2030 e per rilevare le perdite economiche legate al cambiamento climatico.

Sono tre le categorie considerate:

  1. eventi meteorologici legati agli eventi atmosferici come le tempeste;
  2. eventi idrologici connessi al ciclo dell’acqua, tra i quali rientrano ad esempio le inondazioni;
  3. eventi climatici più correlati alle temperature come le ondate di calore.

I dati

Nel 2020, le perdite economiche in Europa causate da eventi ambientali catastrofici sono state stimate in 12,14 miliardi di euro, con il 60% causato da eventi meteorologici, il 28% da eventi idrologici e il 13% da eventi climatici.

La pericolosità è definita dall’Ippc come un evento o una serie di eventi che possono causare perdite in termini di vite umane, feriti o altri impatti sulla salute, danni e perdite alle infrastrutture, proprietà private, risorse ambientali ed economiche, proprietà ed ecosistemi.

Tutti i 27 paesi membri dell’Unione europea sono inclusi nel dato.

Tra il 2010 e il 2020 si sono registrati tre picchi: uno nel 2010 con perdite pari a 16,95 miliardi di euro, uno nel 2013 (22,4) e uno nel 2017 (27,87).

È importante notare che questi danni economici sono causati da eventi diversi in questi tre anni. Nel 2010 e nel 2013 le perdite più ingenti sono legate a eventi idrologici (rispettivamente 11,01 e 11,31 miliardi di euro). Nel 2017 invece, i fenomeni legati al clima sono stati i più disastrosi, con circa 16 miliardi di euro, il 57,5% delle perdite. Il cambiamento climatico non impatta allo stesso modo tra le regioni dell’Unione europea.

Tra i paesi europei, quello con le perdite maggiori è la Grecia con 90,6 euro pro capite, seguita da Francia (62,05), Irlanda (42,16), Italia (41,45) e Belgio (32,68). Questi stati registrano valori superiori alla media europea di 27,13 euro pro capite. I paesi con perdite economiche minori sono la Slovacchia (4,1 euro pro capite), la Slovenia (3,65) e la Bulgaria (0,69). L’approccio locale è necessario poiché non tutte le regioni sono esposte agli stessi eventi con la medesima entità, come evidenziato dall’Eea. A prescindere dall’area in cui si vive, l’Eea raccomanda di prepararsi a temperature più elevate e a fenomeni di precipitazioni intense più frequenti.

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