La terza rivoluzione industriale
La “Rivoluzione di Rifkin” parte dall’idea proposta dall’economista americano Jeremy Rifkin nel suo libro “The Third Industrial Revolution: How Lateral Power is Transforming Energy, the Economy, and the World” del 2011, che sostiene che stiamo assistendo a un cambiamento epocale nella produzione e nell’uso dell’energia, che porterà a una nuova era di sviluppo economico e sociale. La rivoluzione si basa su tre pilastri: l’energia pulita, la comunicazione digitale e la mobilità elettrica. Rifkin sostiene che questi cambiamenti porteranno a una maggiore efficienza energetica e alla creazione di una “Internet dell’energia” che consentirà una maggiore interconnessione tra le fonti di energia rinnovabili e la rete elettrica. Inoltre, sostiene che questi cambiamenti porteranno a una maggiore autonomia energetica e a una riduzione dell’inquinamento.
L’idea principale della “Rivoluzione di Rifkin” è quella di creare una rete globale di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e turbine eoliche, che possano essere interconnesse attraverso un’infrastruttura di comunicazione digitale, creando così un “Internet dell’energia” che consenta una maggiore efficienza e flessibilità nella produzione e distribuzione di energia.
Internet dell’energia
L’Internet dell’energia consentirebbe una maggiore interconnessione tra le fonti di energia rinnovabile distribuite su scala locale e quelle presenti su scala nazionale o internazionale. Ciò consentirebbe di utilizzare al meglio le fonti di energia disponibili in una determinata area geografica, ad esempio sfruttando l’energia solare in aree soleggiate e l’energia eolica in aree ventose. Inoltre, consentirebbe una maggiore flessibilità nell’utilizzo dell’energia, ad esempio consentendo di immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante le ore di massima produzione per utilizzarla in un secondo momento.
Rifkin sostiene che questi cambiamenti porteranno a una maggiore autonomia energetica e a una riduzione dell’inquinamento. Inoltre, l’Internet dell’energia consentirebbe di superare la dipendenza dai combustibili fossili e di creare un’economia basata sull’energia pulita. Inoltre, sostiene che questi cambiamenti porteranno a una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’energia e a una riduzione dei costi energetici.
Inoltre, l’Internet dell’energia avrebbe anche un impatto sull’economia, creando nuovi posti di lavoro e nuove opportunità di business nei settori dell’energia pulita e dell’efficienza energetica.
In sintesi, la Rivoluzione di Rifkin propone una visione globale di un futuro economico e energetico basato su fonti rinnovabili, efficienza e interconnessione globale, che potrebbe portare a una maggiore sostenibilità ambientale, una maggiore autonomia energetica e un’economia più florida.
La possibilità di utilizzare l’energia immagazzinata nelle batterie delle auto elettriche per alimentare la rete elettrica è nota come “vehicle-to-grid” o V2G. Ci sono diverse soluzioni V2G in fase di sviluppo e implementazione in tutto il mondo, ma i dati precisi sull’efficacia e la fattibilità delle diverse soluzioni possono variare a seconda delle specifiche tecnologie e dei mercati.
Vehicle-to-grid
In generale, la tecnologia V2G consente alle auto elettriche di fornire energia alla rete quando è necessario, ad esempio durante picchi di domanda o per compensare le fluttuazioni della produzione da fonti rinnovabili. Ciò può aiutare a stabilizzare la rete e a ridurre i costi per l’utilizzo di soluzioni di riserva a breve termine, come i generatori a combustibili fossili.
Ci sono alcune sfide tecniche che devono essere superate per rendere la tecnologia V2G efficiente e conveniente. Ad esempio, le batterie delle auto elettriche devono essere in grado di sopportare cicli di carica e scarica frequenti senza perdere efficienza, e i sistemi di gestione della rete devono essere in grado di gestire l’energia immagazzinata nei veicoli in modo efficiente.
Non esistono dati precisi sulla percentuale di energia che può essere utilizzata dalla rete quando le auto sono connesse alla centralina, poiché dipende dalle specifiche tecnologie e dalle condizioni del mercato. Tuttavia, alcune stime indicano che l’utilizzo della tecnologia V2G potrebbe contribuire a ridurre la domanda di energia da fonti tradizionali e a stabilizzare la rete.
In generale, l’utilizzo della tecnologia V2G è ancora in fase di sviluppo e sono necessarie ulteriori ricerche per determinare la sua fattibilità e l’efficacia a livello globale.
Chi sta sviluppando la Vehicle-to-grid
Attualmente non esiste una nazione che si possa dire abbia sviluppato completamente la tecnologia vehicle-to-grid (V2G), tuttavia alcune di questei stanno conducendo ricerche e sperimentazioni su larga scala per implementare la tecnologia V2G.
Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto numerose sperimentazioni V2G e stanno investendo in progetti pilota per valutare l’efficacia della tecnologia. In Olanda è stato creato un progetto pilota chiamato “EV-Box” che consente alle auto elettriche di fornire energia alla rete elettrica durante i picchi di domanda.
La Danimarca è stata una delle prime nazioni a intraprendere sperimentazioni su larga scala di tecnologia V2G, con la creazione di un progetto pilota chiamato “e-ferry” che utilizza le batterie delle auto elettriche per alimentare un traghetto.
In Giappone, un progetto pilota condotto dalla società di servizi energetici ENEL X Japan, consente di utilizzare l’energia immagazzinata nelle batterie delle auto elettriche per compensare le fluttuazioni della produzione da fonti rinnovabili e per stabilizzare la rete.
In Germania, un progetto pilota condotto dalla società di servizi energetici RWE, consente di utilizzare l’energia immagazzinata nelle batterie delle auto elettriche per compensare le fluttuazioni della produzione da fonti rinnovabili.
Nei Paesi Bassi, Hyundai sta collaborando con il fornitore di energia Eneco per lanciare un progetto di Vehicle-to-Grid (V2G). Il progetto prevede l’utilizzo di veicoli elettrici Hyundai Ioniq Electric come batterie mobili per immagazzinare l’energia in eccesso e restituirla alla rete elettrica quando necessario. L’obiettivo del progetto è quello di aiutare a stabilizzare la rete e a ridurre la dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabili. Inoltre Hyundai e Eneco hanno sviluppato un sistema di ricarica V2G per consentire ai veicoli di essere utilizzati in modo efficiente come batterie mobili.