laicità

È da poco uscito l’undicesimo rapporto di Humanists International: una buona occasione per provare a parlare di laicità e diritto di non credere. Un argomento spinoso che quasi mai entra nel dibattito pubblico per la paura di perdere elettori o inimicarsi il Vaticano. Un problema però che riguarda i diritti di circa 10 milioni di Italiani.

Il rapporto

Nel rapporto si legge che esistono sistematiche discriminazioni nel confronto degli atei, infatti se il 4% della popolazione mondiale vive in società davvero laiche, per il 70% è impossibile realizzare pienamente il proprio diritto alla libertà di religione e dalla religione. I paesi messi peggio sono soprattutto quelli nel medio oriente (Pakistan, Arabia Saudita, Afghanistan, Iran). C’è una forte repressione con le leggi sulla blasfemia e contro l’apostasia (per cui è prevista la pena di morte) e in moltissimi paesi l’ateo o agnostico deve fingersi religioso per poter avere accesso ai servizi e essere accettato nella società.

mappa

Questo avviene anche in Italia.
Il nostro paese pur avendo nella Costituzione sancito la laicità dello Stato essa è viziata da accordi quali il Concordato con il Vaticano e dalla strabordanza delle figure ecclesiastiche e del Vaticano nel dibattito pubblico e politico e nei media. Inoltre alcune leggi quali le sanzioni amministrative per blasfemia o la piaga degli obiettori di coscienza nei reparti di ginecologia, oltre all’indottrinamento religioso perpetrato nelle scuole attraverso insegnanti di Religione Cattolica scelta non da concorsi pubblici ma dal Vescovo, porta l’Italia ad avere una posizione tra “Discriminazioni Severe” e “Discriminazioni Sistemiche” nella mappa sviluppata nel report.

Come invertire la tendenza

Alcune delle proposte che dovremmo portare avanti per rendere veramente l’Italia un paese laico, dunque civile, sono:

  • Azzeramento dei cosiddetti “Costi della Chiesa”: Ogni anno,attraverso vari mezzi come l’8×1000, gli sgravi fiscali ecc… la Chiesa costa a noi all’incirca 7Mld (Dati UAAR). Noi chiediamo l’eliminazione totale (o una sua conversione in un lascito volontario come il 2×1000 o il 5×1000) dell’ 8xmille che, ad ora, presenta un meccanismo che non temiamo a definire di truffa e l’eliminazione di qualsiasi forma di contributo pubblico alle religioni e di ogni beneficio fiscale. Le religioni devono mantenersi solo con i soldi dei credenti alla suddetta religione o attraverso mezzi propri.
  • Una scuola giusta…una scuola laica: Abolizione dell’ora di religione da sostituire con l’educazione civica e ambientale. Abolizione della legge sulla parificazione scolastica e dei contributi alle scuole private e conseguente aumento della spesa per l’istruzione pubblica e negli asili nido, eliminare dall’offerta formativa ogni pratica culturale ed ogni attività religiosa quali messe di inizio e fine anno,visite pastorali,preghiere di gruppo.
  • Laicità di Stato: Divieto di esporre negli uffici e nei luoghi di proprietà pubblica (scuole, seggi ecc…) simboli religiosi, garantire su tutto il territorio nazionale luoghi solenni per celebrazioni civili quali matrimoni, sale del commiato, unioni civili, cremazioni e la fine dei privilegi riservati ai cappellani religiosi, eliminazione dell’illecito di blasfemia e riduzione dello spazio radiotelevisivo riservato alla voce dei cattolici e garantire il pluralismo delle voci, garantire il diritto all’aborto.
  • Diritti sessuali e di famiglia: Libertà di scelta e di disporre della propria vita dall’inizio alla fine garantendo l’operatività della banca dati sulle DAT, presenza capillare dei consultori pubblici al cui all’interno deve esserci personale preparato e non organizzazioni Pro-Vita, libertà di contraccezione, garantire l’autodeterminazione dei cittadini favorendo una legge contro l’omotransfobia, matrimonio esteso a tutte le coppie a prescindere da sesso e genere, riduzione dei tempi per ottenere il divorzio, garantire la possibilità di unirsi ufficialmente anche fuori dagli uffici pubblici e togliere la discrezionalità sindacale nella concessione della delega per la celebrazione. 

Conclusioni

Ormai la secolarizzazione della nostra società avanza spedita, gli atei, agnostici sono in aumento esponenziale la religione deve essere una pratica soggettiva che non deve più influenzare il dibattito pubblico e la società civile. Quindi va tutelato il diritto di ognuno di credere o non credere ma questa libertà non deve più limitare la libertà degli altri.

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