Black Friday e Cyber Monday: un affare per le aziende
Nato negli USA e diffusosi rapidamente in gran parte dell’Occidente, il Black Friday è il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, vale a dire il quarto venerdì del mese di novembre. Le origini di questa ricorrenza sono ignote e molte sono le ipotesi che provano a spiegarne la nascita, ma il significato moderno del Black Friday è assai conosciuto: super sconti e corsa allo shopping.
Un affare per tutti, per le aziende che incrementano la vendita, per i consumatori che comprano oggetti credendo di aver risparmiato denaro. Un giorno, però, non sembra bastare per accaparrarsi tutto quello di cui crediamo di aver necessariamente bisogno ed ecco che il 25 Novembre scorso ha preso il via la settimana del Black Friday e la corsa all’acquisto del prodotto che più ci piace e che proprio vorremmo avere. Forti sconti su quasi tutti i prodotti della tecnologia con i grandi marchi come Apple, MediaWorld, Unieuro, Amazon, Euronics che ci tempestano di volantini e pubblicità di ogni tipo di merce a costo ribassato, tanto che conviene proprio approfittare.
E sembra funzionare, le vendite schizzano e le promozioni del Black Friday sono estese in svariati settori e su diverse tipologie di prodotto; non più in un unico giorno, ma per una settimana; non solo a novembre, ma anche in altri periodi dell’anno. Ed in aggiunta al Black Friday, il lunedì successivo è il Cyber Monday, una giornata dedicata alle super offerte per l’elettronica di consumo.
Il venerdì nero del Pianeta
Le offerte imperdibili della settimana del Black Friday hanno ripercussioni sul commercio e sulle tasche dei consumatori, ma il prezzo più alto lo paga l’ambiente e di conseguenza ogni singolo cittadino.
Secondo uno studio di SIMA, Società Italiana di Medicina Ambientale, la settimana di sconti e l’aumento del numero di consumatori che aderiscono al Black Friday hanno un impatto devastante sul Pianeta in termini di inquinamento atmosferico e di crisi climatica.
L’incremento di persone che si recano nei punti vendita, nei centri commerciali e in qualsiasi negozio utilizzando l’automobile aumenta le emissioni di CO2, di polveri sottili e ossidi di azoto nell’atmosfera. Le percentuali di agenti inquinanti immessi nell’ambiente schizzano se diamo uno sguardo agli acquisti online. Alessandro Miani, Presidente di Sima, ci tiene a sottolineare l’impatto ambientale devastante dei milioni di utenti che acquistano online ricordando che “un prodotto comprato sul web in Italia deve essere infatti imballato, spedito e consegnato al domicilio del cliente, passando da hub e magazzini vari, spesso percorrendo migliaia di chilometri a bordo di aerei e camion prima di arrivare a casa dell’acquirente.”
Stando alle stime di Sima, durante la settimana del Black Friday si immettono in atmosfera circa 400mila tonnellate di CO2 a livello globale, considerando sia il trasporto dei prodotti e-commerce, che la circolazione di veicoli privati.
La denuncia: inquinamento e truffe
Sono sempre di più le associazioni e le organizzazioni che si impegnano a sensibilizzare sui costi reali del Black Friday e sulle truffe che si celano dietro le super offerte e gli sconti imperdibili.
La Transport&Environment’s denuncia il costo ambientale del trasporto legato all’e-commerce sottolineando come il commercio online, che durante il periodo del Black Friday subisce un’impennata pari al 94% rispetto alle altre settimane, sia responsabile del rilascio in atmosfera di 1,2 milioni di tonnellate di CO2, solo in quella settimana.
L’equivalente di 3500 voli Parigi – New York andata e ritorno!
L’inquinamento extra non riguarda solo il trasporto ma anche le campagne di marketing, la mole di rifiuti prodotti da imballaggi e prodotti rimpiazzeremo per il solo gusto di averne di nuovi. L’incremento di volantini e brochures, spesso dispersi nell’ambiente, di mail bombing, post sui social network (sì, anche internet inquina!), di imballaggi e plastiche, di prodotti inutilizzati sono solo alcuni dei costi nascosti che subiamo tutti a causa della corsa sfrenata allo shopping, scatenata dalle super offerte. Sicuramente dannose per l’impatto ambientale, ma non tutte realmente vantaggiose nemmeno in termini di denaro. Lo ha sottolineato Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti, “il Black Friday scatena una valanga di messaggi promozionali all’interno dei quali si celano raggiri e tentativi di furto dei dati bancari degli utenti. Messaggi che già in questi giorni vengono veicolati non solo attraverso mail o sms, ma soprattutto tramite social network come Instagram o Facebook, usando hashtag, tag e messaggi privati che sponsorizzano link di siti che praticano sconti altissimi su smartphone o capi di abbigliamento griffato. Nella maggior parte dei casi queste pagine hanno lo scopo di rubare credenziali bancarie e dati delle carte di credito degli utenti per svuotarne i conti correnti, e si registrano addirittura finti negozi online che, dopo aver incassato il denaro dai consumatori, non inviano la merce e spariscono nel nulla.”
La società consumistica in cui viviamo ci impone di accumulare beni di cui spesso non abbiamo un reale bisogno, innescando un circolo dannoso che ha un impatto devastante sul Pianeta. Invertire la rotta non è facile, ma ridurre il nostro impatto ambientale si può! Intervenire sul trasporto delle merci rendendolo meno inquinante e ripensare i nostri consumi comprando meno e solo se necessario, riducendo sprechi e acquisti, facendo attenzione alle truffe potrebbe quindi essere un piccolo passo verso la riduzione dell’impatto devastante del Black Friday.