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Dato che le autorità italiane stanno rifiutando l’ingresso a molte navi di soccorso, causando ai migranti che si trovano su esse sofferenze irreparabili, vale la pena esaminare le proposte avanzate da FdI durante la campagna elettorale.

L’immigrazione è stata una parte centrale della campagna elettorale di Giorgia Meloni e l’ora premier ha raramente perso l’occasione di parlare d questo tema. A questo proposito è degno di nota sottolineare che quando la leader di FdI ha parlato di migranti, ha parlato anche di criminalità. La Meloni ha dunque creato un legame tra immigrazione e criminalità, suggerendo che esista una relazione tra loro.

In Spagna mentre teneva un discorso in spagnolo davanti ai sostenitori di Vox (un partito di destra spagnolo) ha affermato: “Le frontiere delle nostre nazioni e dell’Europa sono sotto attacco, sotto la pressione scioccante della retorica pro-immigrazione della sinistra che alimenta un vergognoso traffico di esseri umani e le riempie di nuovi disperati che, troppo spesso, finiscono per alimentare la criminalità”. Immigrazione e criminalità vengono citate nella stessa frase.

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Meloni parla davanti ai sostenitori di Vox.

Si tratta di una mossa astuta perché FdI è probabilmente consapevole del pregiudizio italiano per cui gli immigrati sono anche gli autori dei crimini nel Paese. Ipsos, un’organizzazione specializzata in opinione pubblica, ha dichiarato nel 2017 che circa il 70% degli italiani crede che ci siano terroristi che si fingono rifugiati e che entrano in Italia per causare violenza e distruzione.

Il grafico seguente mostra il tasso di criminalità in Italia dal 2001.

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Tasso di criminalità in Italia dal 2001. Fonte: Banca Mondiale

Sebbene non esistano dati su quanta parte del totale dei crimini sia stata commessa effettivamente dagli immigrati, quello che possiamo dire osservando il grafico sopra è che l’aumento dei timori legati ai crimini non sia ragionevole, poiché la criminalità è generalmente in calo in Italia da decenni, anche durante gli anni di picco della migrazione via mare tra il 2014 e il 2017.

L’immigrazione dal punto di vista economico

Meloni ha affermato che: “Se dobbiamo fare un blocco navale, faremo un blocco navale. Se dobbiamo scavare trincee, scaveremo trincee. Nessuno entrerà in Italia illegalmente, e chi lo farà sarà rimandato a casa”.

Un economista italiano mi ha detto che “gli immigrati in realtà fanno un favore all’economia italiana perché fanno lavori che gli italiani non farebbero”. L’età media della popolazione italiana è di circa 47 anni. Il tasso di natalità è in calo dagli anni ’50 e si è ridotto in questi ultimi anni, il che significa che in futuro ci saranno in Italia ancora meno giovani. Per i lavori ad alta intensità di lavoro si preferiscono persone più giovani, in grado di svolgere lavori più pesanti. I migranti che arrivano in Italia sono in media più giovani.

La maggior parte dei giovani italiani (in grado di svolgere questa professione) non desidera un lavoro come raccoglitore di fragole in una fattoria. Di solito i giovani italiani puntano ad un lavoro tecnocratico meglio retribuito in ufficio, con la possibilità di fare carriera. Oppure semplicemente non sono disposti a lavorare nelle condizioni disumane che i lavoratori migranti si ritrovano invece costretti a sopportare. In agricoltura, ad esempio, sono spesso sottopagati, soffrono di condizioni di lavoro pessime, a partire dall’illegale numero di ore lavorate. In un documento pubblicato nel 2021, EUROSTAT afferma che i lavoratori migranti impiegati nel settore dell’agricoltura in Italia sono circa 370.000 e che rappresentano il 27% della forza lavoro agricola legale; ma il numero reale stimato – sempre secondo Eurostat – è di 400-500.000, poiché molti migranti senza documenti lavorano nel settore. Questa cifra rappresenta quasi la metà del totale dei lavoratori del settore agricolo italiano.

L’Italia non è l’unica a fare affidamento sui lavoratori stranieri nell’agricoltura. Nel Regno Unito, la National Farmers Union stima che solo nel primo trimestre di quest’anno sono stati sprecati 22 milioni di sterline di frutta e verdura a causa della carenza di manodopera. La Brexit è citata come una delle cause di questa carenza. Di seguito uno screen del sito web del governo britannico.

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Il governo britannico ha lanciato un programma di lavoro temporaneo per attrarre lavoratori immigrati nel settore dell’orticoltura, al fine di mitigarne la carenza. Data di accesso: 15 novembre 2022.

Che a FdI piaccia o meno, c’è insomma bisogno di migranti; essi fanno ormai parte della struttura economica italiana. Se si espellessero tutti i migranti privi di documenti (come promette la Meloni) e si adottassero misure più severe per il loro ingresso, una crisi alimentare non sarebbe alla lunga così improbabile. È probabile che ci sarebbe una crisi alimentare.

Conclusione

La Meloni ha usato le sue proposte sull’immigrazione forse più di ogni altra cosa, come un modo per vincere le elezioni in Italia, pienamente consapevole delle forti crescenti preoccupazioni degli italiani in materia di sicurezza. Giada Zampano, giornalista romana, scrive: “Gli analisti hanno sottolineato che durante la campagna elettorale la Meloni ha parlato a due pubblici diversi. Da un lato, gli alleati internazionali, ai quali ha cercato di rassicurare il suo sostegno alla difesa dell’Ucraina e il suo solido approccio pro-NATO. Dall’altro, l’opinione pubblica interna e il suo elettorato tradizionale, per i quali ha insistito su politiche anti-migranti e anti-LGBQ”. Ora sta seguendo queste due direzioni anche da premier e purtroppo la seconda, la volontà di “soddisfazione l’opinione pubblica interna” rischia di essere letale per i migranti e di mettere la stessa Meloni dalla parte sbagliata della storia.

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