Col ritorno della destra sovranista al governo torna immancabilmente l’“emergenza migranti”, già si parla di invasione e il ministro Piantedosi alza il tiro parlando di “Carico Residuale” durante lo sbarco selettivo della Sos Humanity I. Parole francamente inaccettabili ma che qualificano più lui che i migranti. Ma è davvero iniziata un’invasione? Siamo davvero in emergenza?
Premesso che chi vi scrive non ha competenze specifiche, sarebbe utile partire dai numeri per una riflessione che sia più logica che ideologica.
Quanti migranti esistono nel mondo e dove trovano accoglienza
Come ci spiega l UNHCR (agenzia ONU per i rifugiati) nel suo ultimo report 2022 le persone che fuggono dalle proprie case è in aumento nell’ultimo decennio. A fine 2021 erano 89,3 milioni le persone in fuga, il +8% rispetto al 2020 e il doppio rispetto a 10 anni fa. Non possiamo inoltre dimenticare che l’invasione russa, l’instabilità dell’Africa, dell’Afghanistan e altre situazioni nel mondo ha portato questa cifra a superare i 100 milioni a maggio 2022.
Nel 2021, secondo la banca mondiale, ben 23 paesi sono stati teatro di guerre di intensità media o alta coinvolgendo una popolazione di 850 milioni di persone. A tutto questo va aggiunto carenze alimentari, inflazione, povertà non fanno altro che acuire i problemi.
Sempre nel 2021 i rifugiati sono stati 27,1 milioni. Alla maggior parte dei rifugiati è stata data accoglienza nei paesi confinanti. Il numero di richiedenti asilo è aumentato dell’11% arrivando a 4,6 milioni. Inoltre il 2021 si accredita un altro record quello di persone sfollate all’interno del proprio paese a causa di conflitti, arrivate a 53,2 milioni.
Una piccola nota positiva è il dato che riguarda i rifugiati e sfollati interni che hanno fatto ritorno a casa, aumentando del 71% i casi rimpatrio volontario. Dobbiamo inoltre ricordare che 81.200 apolidi hanno ottenuto una cittadinanza o se la sono vista confermare, è il miglior risultato dal 2014.
Gli USA sono il paese che ha ricevuto più domande individuali di asilo (188.900) seguito da Germania (148.200), Messico (132.700), Costa Rica (108.500) e Francia (90.200). Per quanto riguarda i rifugiati il 72% vive nei paesi confinanti ai propri paesi d’origine.
La Turchia accoglie quasi 3,8 milioni di rifugiati seguita da Uganda (1,5 milioni), Pakistan (1,5 milioni) e Germania (1,3 milioni). La Colombia da sola accoglie 1,8 milioni di Venezuelani.
L’accoglienza pro capite vede invece il Libano al 1° posto (1 su 8) seguito da Giordania (1 su 14) e Turchia (1 su 23).
E l’Italia?
In Italia nel 2022, al 10 novembre, sono sbarcati 89.826 migranti (57.458 nello stesso periodo nel 2021). Le prime domande di asilo nel 2021 in Italia sono state 43.900 (In Germania 148.200, 103.800 in Francia e 62.100 in Spagna) 1 ogni 1.308 abitanti, il 15° dato nella UE a 27. Se invece consideriamo il decennio 2012-2021 troviamo sempre la Germania in testa (2,3 milioni), poi la Francia (863 mila) e l’Italia (592 mila). Ricordiamo che questi dati fanno riferimento ai richiedenti asilo e non a tutti i migranti, regolari o irregolari. In Italia si stimano oltre 500 mila migranti irregolari, ma su questo punto non è possibile fare un confronto a livello europeo.
Va però fatta una nota sull’Italia in quanto, secondo il rapporto Migrantes, gli italiani residenti all’estero (5.8 milioni 9,8%) sono ancora una volta superiori agli stranieri residenti in Italia (5,2 milioni 8,8%). Inoltre, come ormai chiaro, sono soprattutto i giovani a lasciare l’Italia perchè vedono in questo l’unica speranza di una vita migliore.
Conclusioni
L’immigrazione è un problema, ma è un problema nel momento in cui la vediamo come un’emergenza, in cui rifiutiamo di gestirlo e lasciamo che si creino sacche di esclusione. La soluzione unica è capire come creare inclusione sociale tra residenti e migranti, come favorire un inserimento nel tessuto sociale degli stranieri senza che questo provochi problematiche ai residenti (microcriminalità, riduzione dei diritti quali quelli sul posto di lavoro). Il migrante non è nemico, non è un invasore. Il migrante è esattamente come i nostri giovani, è alla ricerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia. Il governo deve occuparsi di entrambi prima che il nostro paese crolli in una crisi sociale senza precedenti.