Al via il 68° governo della Repubblica Italiana, il primo con un Presidente del Consiglio donna. Tra le nomine che hanno fatto discutere negli ultimi giorni, c’è anche quella di Gilberto Pichetto Fratin, il nuovo Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
È ufficiale, abbiamo un nuovo governo: il Governo Meloni. Per la prima volta nella storia del nostro Paese, un Presidente del Consiglio donna. E al fianco della leader di Fratelli d’Italia troveremo nel Consiglio anche un nuovo Ministro dell’Ambiente, che per l’occasione è stato ridenominato Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (per via dell’insufficienza di gas a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina).
Gli inizi
Gilberto Pichetto Fratin, nato a Veglio in provincia di Biella il 4 gennaio 1954, senatore dal 2008, poi eletto deputato lo scorso 25 settembre nelle liste di Forza Italia, ha già ricoperto una carica governativa come Viceministro dello Sviluppo economico al fianco di Giancarlo Giorgetti ed è stato Vicepresidente della Regione Piemonte dal 2013 al 2014. Laureato in economia all’Università di Torino, commercialista e insegnante presso gli Istituti tecnici di Biella. Inizia la carriera politica molto presto, tra le fila dei repubblicani, ma è solo al fianco di Berlusconi che entra nella politica che conta.
Picchetto Fratin, appena nominato dal nuovo Presidente (il maschile è voluto), ha dichiarato: «L’energia oggi è la priorità numero uno. Ce la metterò tutta». Anzi no. Le parole sono di Paolo Zangrillo, il Ministro della Pubblica amministrazione, colpa di un errore nella lista proclamata dalla Meloni al Quirinale che aveva invertito i due, senza evidenti problemi da parte degli stessi che si erano già calati nel ruolo. Dal canto suo infatti, anche Fratin, a pochi minuti dall’annuncio, aveva pubblicato su Instagram una card col suo volto e la scritta “Ministro per la Pubblica Amministrazione”. Il post è stato prontamente cancellato dopo la rettifica del Presidente Meloni e ripubblicato poco dopo tale e quale ma stavolta con la dicitura: “Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica”.
Le politiche di Pichetto
Un inizio col botto che è proseguito il giorno successivo al giuramento. Il Neoministro dell’Ambiente ha da subito aperto alla possibilità di sperimentare il nucleare di nuova generazione nel nostro paese. In collegamento telefonico con il #FORUMAutomotive di Milano, Picchetto Fratin ha dichiarato: “guardando avanti, naturalmente non siamo a tempi immediati, guardiamo in modo favorevole alla sperimentazione del nucleare di nuovo tipo”. Una dichiarazione simile costò cara al precedente inquilino di Via Cristoforo Colombo, Roberto Cingolani, che fu costretto più volte a ritrattare e a difendersi dalla stampa. In realtà non è chiaro cosa si intenda per nuova generazione, la maggior parte di reattori attualmente impiegati sono di seconda generazione e quelli più avanzati di terza, ma spesso per quarta generazione si intendono reattori che funzionano senza uranio arricchito, una tecnologia pulita sì ma che, come in parte già anticipato dal Ministro nel suo discorso, dovrà aspettare ancora diversi anni prima di poter essere impiegata. Non esattamente la migliore risposta all’attuale crisi energetica.
Non solo l’apertura nucleare, Pichetto Fratin conferma la volontà del governo di utilizzare le trivelle nei mari per sfruttare i giacimenti di gas al largo delle nostre coste, è contrario all’introduzione di una tassa sulla plastica nonché alla penalizzazione delle auto a combustione interna.
In continuità col governo precedente
A proposito di Cingolani, il nuovo Ministro dell’Ambiente ha deciso di nominare il suo predecessore consigliere per l’energia, incarico temporaneo e gratuito (precisano). L’iniziativa è stata giustificata affermando si tratti di dare continuità all’azione di governo e a quanto già fatto con le negoziazioni dei prezzi del gas e il disaccoppiamento tra il costo del gas e dell’elettricità. In realtà il gesto è solo l’ennesima dimostrazione di quanto il Neoministro sia estraneo a questo ambiente e probabilmente incapace di fronteggiare la situazione di emergenza in cui versa il Paese.
A sostenerlo è stato il direttore di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio: “La prime uscite dimostrano che il ministro non si è ancora impadronito della materia”. Per Onufrio il cambio di nome del Ministero è un’anticipazione dello scarso impegno che il dicastero metterà nella transizione ecologica e nella lotta al cambiamento climatico. Greenpeace, assieme a Legambiente e WWF, ha inoltre avanzato al nuovo Ministro alcune richieste: snellire la burocrazia per le rinnovabili, evitare la difesa dei motori a combustione interna, mantenere gli impegni presi con l’Europa sulla tutela della biodiversità, non deregolamentare i nuovi OGM e approvare quanto prima i Piani per l’energia e il clima e di adattamento climatico.
Insomma, per Gilberto Picchetto Fratin non è proprio un “buona la prima”, ma il tempo scorre e l’Italia ha più che mai bisogno di trovare nuove soluzioni alle emergenze che ci si presentano: quella energetica oggi e quella climatica…sempre oggi.