La Commissione Europea ha selezionato nelle scorse settimane le cento città europee destinate a far parte della missione UE “città intelligenti e a impatto climatico zero” entro il 2030. Le città italiane che potranno far parte di questo club esclusivo sono nove: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Assenti le città italiane del sud.
La missione europea per le cento città intelligenti nasce da un dato centrale: le aree urbane occupano solo il 4% della superficie terrestre dell’UE, ma, ospitano il 75 % dei cittadini europei. A livello globale le città consumano oltre il 65% dell’energia mondiale, causando oltre il 70 % delle emissioni di CO2. L’iniziativa ha incontrato l’interesse di ben 377 città europee di tutti gli Stati membri ed è stata aperta anche ai Paesi associati all’UE o in corso di associazione.
Le città selezionate avranno piena assistenza per implementare i propri piani climatici
Le cento città UE e le dodici extra-UE selezionate da Bruxelles avranno ora l’importante ruolo di costruire degli ecosistemi urbani di sperimentazione e innovazione per fare da modello a tutte le altre città per essere climaticamente neutre entro il 2050. Il progetto delle cento città coinvolgerà le autorità nazionali e locali, i cittadini, le imprese e gli investitori per supportare azioni di ricerca e innovazione in settori come la mobilità pulita, l’efficienza energetica e l’urbanistica verde. Tra i vantaggi per le città vi sono la possibilità di ricevere consulenza e assistenza tecnica, normativa e finanziaria attraverso un’apposita piattaforma della missione gestita da NetZeroCities, nuove opportunità di ottenere sovvenzioni e finanziamenti e la possibilità di aderire a grandi azioni di innovazione e progetti pilota. La missione offre inoltre l’occasione di creare reti, consente lo scambio di buone pratiche tra le città, sostiene la partecipazione dei cittadini e vuole rendere queste cento città più attrattive per nuovi investimenti e lavoratori qualificati. I fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea, tramite il programma Horizon Europe, ammontano a 360 milioni di euro per il periodo 2022-2023 e saranno destinati ad avviare i percorsi d’innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. L’ampio interesse dimostrato da molte città ha spinto Bruxelles a studiare altri meccanismi di assistenza anche per i centri urbani che non sono stati selezionati.
Il “Contratto per il clima” sarà aperto a tutti i soggetti pubblici e privati
Ogni città scelta dovrà sviluppare un “Contratto per il clima”, anche se giuridicamente non vincolante, che includerà un piano generale per la neutralità climatica in settori come energia, edilizia, gestione dei rifiuti e trasporti, insieme ai relativi piani d’investimento. Questo processo coinvolgerà i cittadini, le organizzazioni di ricerca e sarà aperto ai privati. Oltre alla missione per le città, l’UE ha attivato, nell’ambito del programma Horizon Europe 2021-2027, altre quattro missioni incentrate sulle sfide mondiali nei settori dell’adattamento ai cambiamenti climatici, del ripristino degli oceani e delle acque, della salute dei suoli e della lotta contro il cancro.