La combinazione tra pandemia, crisi energetica e inflazione sta cambiando le preferenze degli italiani in tema di mobilità, facendo emergere differenze sempre più evidenti fra aree geografiche. Si cammina di più a piedi nelle grandi città, ma cresce in generale l’uso dell’auto privata. Bici e mezzi pubblici sono invece in sofferenza.
Pubblicati i risultati dell’Osservatorio stili mobilità 2022
I dati emersi dal nuovo sondaggio di Ipsos-Legambiente sugli stili di mobilità degli italiani, condotto su scala nazionale ma con un focus sulle grandi città di Milano, Torino, Firenze, Napoli e Roma, rivelano uno scenario dove pesa gravemente l’inefficienza dei mezzi pubblici. Sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 28% del campione dichiara di usare di più l’automobile, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 18%. Si tratta di una tendenza diffusa principalmente nelle grandi città, un po’ meno solo a Milano. Nonostante ciò, percorriamo complessivamente meno distanze in automobile rispetto al 2019. L’auto continua a essere usata spesso nei piccoli spostamenti e soprattutto lontano dai grandi centri urbani. Ogni settimana gli italiani trascorrono fra le sei e le sette ore in spostamenti utilizzando la mobilità pesante (moto o auto privata). Restano le briciole per la mobilità leggera (22%) e la mobilità sostenibile (11%) che comprende mezzi pubblici, auto o moto condivisa e auto elettrica. Legambiente avverte che l’anello debole della mobilità è proprio il trasporto locale, usato di meno dal 31% degli intervistati, rispetto al 2019. I servizi di mezzi pubblici sono considerati inefficienti a causa della poca frequenza delle corse e del mancato rispetto degli orari. Le carenze del trasporto pubblico locale sono, infatti, uno dei principali problemi che gli intervistati avvertono quando si parla di mobilità locale. Seguono la manutenzione delle strade, il traffico, la carenza di parcheggi, l’assenza di piste ciclabili e l’inquinamento dell’aria. Questa classifica assume forma diversa nelle grandi città. La mobilità locale trova valutazioni positive a Milano, Torino e Firenze, mentre a Roma e a Napoli il giudizio diventa nettamente negativo.
Si cammina di più nelle città. L’auto elettrica piace agli italiani.
Alcuni segnali positivi emergono sempre nelle città dove, sul totale degli spostamenti, rispetto a 4-5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi. A Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%. Gli spostamenti a piedi permettono di risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus, soprattutto quando il tragitto è breve. Sono numeri che, secondo Legambiente, dovrebbero far cedere le ultime resistenze sull’idea di costruire una “città 15 minuti”, dove tutti i servizi essenziali possono essere raggiunti a piedi in un quarto d’ora dalla propria residenza, che sia in centro o in periferia. Cala l’uso della bicicletta, ma gli stessi dati dimostrano che dove si sono adottate politiche che incentivano la nuova mobilità arrivano cambiamenti positivi. La mobilità dolce, secondo gli intervistati, potrà crescere solo mettendo in sicurezza le strade e abbassando la velocità massima in centro intorno ai 20/30 km all’ora. Il 68% è favorevole allo stop nel 2035 alla vendita di auto con motore di combustione interna come previsto nei piani della Commissione Europea. L’auto elettrica suscita interesse e il 53% di chi ha risposto al sondaggio sarebbe intenzionato ad acquistarne una nei prossimi due anni. Su questo fronte le principali preoccupazioni risiedono sulla disponibilità di incentivi economici utili all’acquisto e sulla facilità di trovare punti di ricarica fuori città, mentre si spera che in futuro si potrà disporre di auto elettriche maggiormente autonome e performanti.
Legambiente: potenziare e decarbonizzare il trasporto pubblico
Il lockdown ha rappresentato una cesura anche nelle abitudini della mobilità, secondo Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente. L’aumento della povertà, associata alla cronica carenza di treni e tram, costringe gli italiani a muoversi di meno, anche con il trasporto pubblico.
In compenso, continua Poggio, andiamo più a piedi, ma non per scelta ecologica, tanto è vero che si usa di meno la bici, per paura del traffico automobilistico, ritornato in città ai livelli del 2019. L’appello finale di Legambiente è affidato alle parole del presidente nazionale, Stefano Ciafani, secondo il quale si dovrà puntare sulla decarbonizzazione dei trasporti e alla parallela elettrificazione dei mezzi di trasporto pubblico. Solo così si potrà liberare le città da smog e intasamento veicolare, favorendo la transizione verso un sistema di mobilità più sostenibile e accessibile a tutti.