L’elettricità prodotta dall’energia solare ha consentito all’Unione Europea di risparmiare ventinove miliardi di euro d’importazioni di gas nel periodo maggio-agosto 2022.
Una ricerca curata da Ember, think tank che affronta tematiche energetiche e ambientali, ha stimato che durante l’estate 2022 l’energia elettrica prodotta grazie al sole ha coperto il 12% della produzione elettrica di tutta l’Unione Europea, segnando un nuovo record. Da maggio ad agosto, l’UE ha generato 99,4 TWh (12%) di elettricità dall’energia solare, rispetto al 9% (77,7 TWh) della scorsa estate. La quota di energia solare ha superato quella di eolico (11,7%) e idroelettrico (11%) nel mix energetico e ormai non è molto lontana da quella del carbone (16,5%). Senza questi numeri, l’Europa sarebbe stata costretta ad acquistare altri venti miliardi di metri cubi di gas fossile. Secondo gli attuali prezzi giornalieri del gas, ciò ha permesso di far risparmiare ventinove miliardi di euro.
La notizia giunge in piena crisi energetica e dimostra l’importanza del solare nel mix energetico europeo. L’UE, avverte Ember, deve fare di più semplificando le autorizzazioni, aumentando i finanziamenti e diffondendo più velocemente l’energia solare. Questo permetterebbe di affrontare allo stesso tempo due problemi di stretta attualità: raggiungere gli obiettivi climatici e garantire la sicurezza, anche energetica, del continente.
La vera sorpresa sono i Paesi Bassi con il 22% di energia solare
I paesi dell’UE che hanno stabilito un nuovo record solare durante il picco estivo di quest’anno sono diciotto: Austria (2,4%), Belgio (12,8%), Cipro (13,3%), Cechia (5,1%), Danimarca (12,9%), Estonia (13,9%), Francia (7,7%), Germania (19,3%), Grecia (15,3%), Ungheria (14,7%), Italia (15,0%), Paesi Bassi (22,7%), Polonia (8,1%), Portogallo (9,3%), Romania (3,8%), Slovacchia (3,4%), Slovenia (3,1%), Spagna (16,7%). Due nuovi paesi hanno superato la soglia del 10% di quota solare: Belgio e Danimarca, portando a dieci il numero totale di Stati che generano un decimo o più della loro elettricità dal sole. Il maggiore aumento della produzione solare dal 2018 è stato in Polonia, che ha aumentato la produzione solare di ventisei volte, seguita da Finlandia e Ungheria che hanno aumentato la produzione solare di cinque volte. La quota maggiore di energia solare nel mix energetico si registra nei Paesi Bassi, paese geograficamente non baciato da sole, ma che ha incrementato del 30% la capacità solare installata nel 2021. Seguono Germania (19 %) e Spagna (17%). L’Italia è quarta con il 15%, in aumento rispetto al 13,3% dell’estate 2021.
Ogni megawatt di solare in più riduce la dipendenza dai combustibili fossili e dalla Russia
La guerra in Ucraina ha aggravato la crisi mondiale del gas e la successiva corsa dell’Europa a porre fine alla sua dipendenza dal gas russo attraverso la diversificazione dell’offerta ha spinto i prezzi del gas a livelli senza precedenti. La crescita del solare ha permesso all’UE di risparmiare gas favorendo l’obiettivo di Bruxelles di riempire i depositi di stoccaggio almeno al 90% entro novembre.
“Gli investimenti nella capacità solare hanno dato i loro frutti. Ogni terawattora di elettricità solare ha contribuito a ridurre il nostro consumo di gas, facendo risparmiare miliardi per i cittadini europei. È chiaro che abbiamo bisogno di quanta più energia solare possibile. Il Parlamento dell’UE ha l’opportunità di adottare l’obiettivo del 45% di energia rinnovabile permettendo all’Europa di raggiungere 600 GW di capacità solare o anche di più entro il 2030. Ogni megawatt di energia generata dal solare e dalle energie rinnovabili permette di ridurre il numero di combustibili fossili da acquistare dalla Russia”, ha commentato Paweł Czyżak, Senior Energy & Climate Data Analyst di Ember.