Il 30 agosto 2022 il WWF ha pubblicato una nota sulle consultazioni MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) sul piano di azione nazionale per i prodotti biologici che rappresenta un appello ai cittadini, consumatori ed agricoltori affinchè possano allearsi per raggiungere l’obiettivo del 25% della superficie agricola utilizzata certificata in biologico entro il 2027 e puntare al 40% entro il 2030.
Come si può leggere sul sito delle politiche agricole, l’indagine ha lo scopo di raccogliere la posizione di chiunque si senta in grado di esprimersi sul Piano di azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici rappresentando uno sportello di ascolto aperto verso le istanze della società civile e di tutte le organizzazioni direttamente o indirettamente coinvolte dai temi della produzione biologica.
Il piano nazionale per i prodotti biologici
L’articolo 7 della Legge Nazionale n. 23 del 9 marzo 2022 (tutela, sviluppo e competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico) prevede l’adozione di un Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici, di durata triennale 2022-2024, con alcune azioni da intraprendere per raggiungere i seguenti obiettivi:
- conversione al metodo biologico delle imprese agricole, agroalimentari e dell’acquacoltura convenzionali;
- costituzione di forme associative e contrattuali per rafforzare l’organizzazione della filiera dei prodotti biologici;
- informazione, formazione ed educazione sul consumo dei prodotti biologici;
- elaborazione e diffusione delle informazioni rilevanti per la produzione biologica;
- promozione di distretti biologici;
- insediamento di aziende nelle aree rurali montane;
- sistema di controllo e di certificazione;
- utilizzo dei metodi della produzione biologica per il verde pubblico e le mense pubbliche;
- ricerca e l’innovazione;
- tracciabilità;
- valorizzazione delle produzioni tipiche;
- sostenibilità ambientale.
Superficie agricola utilizzata (SAU)
L’Unione Europea, attraverso le strategie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversità 2030’, ha fissato l’obiettivo al 2030 del 25% di superficie agricola utilizzata (SAU) certificata in agricoltura biologica; il Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022 ha anticipato tale obiettivo al 2027 ma, secondo il WWF, in Italia è realistico puntare al 40% (partendo da un 17,4% attuale) portando qualità e competitività nei mercati internazionali dei prodotti alimentari ‘Made in Italy’.
Nella nota si pone in evidenza di come l’aumento delle superfici agricole certificate in biologico ha la necessità di essere accompagnato da un contestuale aumento della domanda di prodotti alimentari certificati; anche se in Italia, alla fine del 2021, sono presenti oltre 85000 operatori BIO (produttori, preparatori e importatori) biologici alla fine del 2021) e la SAU certificata in biologico è al 17,4% (percentuale considerevole rispetto agli altri Stati Europei) le persone non consumano abbastanza prodotti biologici (meno del 4%) con un valore della spesa BIO di 3,38 miliardi di euro l’anno.
Conclusioni
Al fine di contribuire all’integrazione ed alla modifica del Piano proposto dal ministero, il WWF suggerisce alcune richieste fra cui:
- programmi di educazione alimentare nelle scuole;
- conservazione e ripristino della Natura nelle aziende agricole;
- etichetta digitale con informazioni sull’impronta ecologica, idrica e del carbonio (comparate con i prodotti convenzionali);
- riduzione dell’aliquota Iva al 2% per i prodotti biologici certificati.
Come si può constatare dall’analisi dei dati italiani, l’agricoltura biologica parte da una buona base consolidata, soprattutto in riferimento agli operatori del settore, ma per poter crescere ulteriormente le cittadine ed i cittadini devono essere messi nella condizione di poter scegliere prodotti BIO (aumentandone la quota di consumo) senza intaccare il proprio potere di acquisto.