laghi

Quando pensiamo al cambiamento climatico ciò che ci viene in mente è sicuramente il caldo, fra i cui effetti vi è anche la siccità, che porta al prosciugamento di fiumi come il Po da cui attingiamo l’acqua per la nostra produzione agricola o l’uso domestico, dalla doccia alla cucina.

I laghi

Ai laghi pensiamo quindi come un semplice accumulo d’acqua, mentre invece svolgono funzioni di ben più grande importanza. Oltre ad essere degli ecosistemi a sé, influiscono sulle precipitazioni, sulla temperatura delle zone limitrofe, ed hanno un’attrattiva non solo utilitaristica, ma anche spirituale. Il turismo lacustre è connesso a tutte queste ragioni, oltre che alle strutture balneari. Ma mentre molti laghi sono visitati e sfruttati economicamente, altri sono ignorati e sminuiti a semplici contenitori.

Ebbene, i cambiamenti climatici stanno modificando i laghi del nostro pianeta. Gli effetti sono tra i più vari: diminuzione dell’ossigeno disciolto, maggiori rischi di fioritura di alghe cianobatteriche, perdita di habitat per pesci ed altri esseri viventi, fino alle modifiche dei regimi di stratificazione. Tali effetti poi sono da noi ravvisabili certamente nella perdita di quantità d’acqua e della sua qualità, ma eventualmente sulle attività culturali, ricreative ed economiche.

I luoghi più colpiti

Questi effetti si stanno riscontrando nelle più diverse zone del mondo: nel 2014, una fioritura di cianobatteri nel lago Erie ha impedito l’approvvigionamento d’acqua a Toledo (Ohio), negli Stati Uniti, così come nel lago Taihu, in Cina, con effetti sulla città di Wuxi. Sette anni fa, Algonquin Park ha vietato il campeggio notturno sul lago Dickson, perché le fioriture di cianobatteri causavano problemi di salute. Poi ci sono esempi di evaporazione e potenziale desertificazione, come per il lago Ciad, al confine tra Ciad, Niger, Cameroon e Nigeria, che si è ormai diviso in una serie di laghetti minori.

In Italia, è allarmante non solo la siccità del Po, ma anche l’abbassamento del livello dell’acqua nel Lago Maggiore e del Lago di Como al Nord, il Lago Trasimeno ed il Lago di Bracciano al Centro, nei bacini del Cilento e di Sant’Anna a Isola Capo Rizzuto al Sud. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, dichiara “La catastrofe idrica per la siccità era ben nota al ministro Roberto Cingolani, ma non ha fatto assolutamente nulla. Questo perché la crisi climatica non è priorità di questo governo. Nel Pnrr solo 900 milioni stanziati contro la dispersione idrica”.

Sarà quindi necessario un profondo cambiamento, governativo e locale, per la salvaguardia di queste oasi di vita all’interno del nostro paese. Riproponiamo poi il nostro sostegno per la lotta al cambiamento climatico, che è raggiungibile solo con una serie di normative atte alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e quindi alla diminuzione delle temperature medie del pianeta. Informazioni sulle diverse campagne di Europa Verde contro il cambiamento climatico sono disponibili in questa pagina.

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