Sicilia: anno 2120, in un futuro distopico segnato dagli effetti della crisi climatica e delle guerre per le risorse, l’isola si ritrova governata da un regime oligarchico fortemente militarizzato. La storia intreccia le vicende di vari personaggi, dai peggiori latifondi delle Zone di Espansione Agricola e Industriale, sulla Costa, ai palazzi del governo in Città. I loro destini si incroceranno quando Augusta, una ufficiale dell’esercito dal passato tumultuoso, verrà incaricata di spiare due giovani operai, Zak e Ambra, per le tendenze sovversive di lui. Un mondo che ci sembra veramente molto lontano, quello descritto dalla giovanissima scrittrice ed attivista per il clima Marta Sabatino – classe 2003 – ma che in alcune parti del mondo è già realtà. I cambiamenti climatici posso davvero arrivare a impattare anche sulla democrazia e sui diritti basilari di ognuno di noi? Ne parliamo direttamente con l’autrice di Solstizio di Fiamme, primo volume della trilogia “Cenere e Amuleti”, edito da Women Plot, una casa editrice indipendente che promuove le voci femminili emergenti in letteratura.
Come nasce l’idea di questo libro?
Ho iniziato scrivere a maggio del 2020 quando andavo al 4º anno di liceo, all’epoca eravamo in Dad ma in una maniera un po’ disorganizzata. Il primo anno di pandemia è stato un momento in cui anche la mia generazione ha visto l’appiattirsi completo di tutto quello che c’era stato fino a quel momento.
Quando è venuta a mancare la forma della piazza per esprimere le istanze almeno a me è venuta la necessità di trovare un’altra forma espressiva. Sono sempre stata appassionata di letteratura e di romanzi distopici quindi raccogliendo le esperienze personali e quello che vedevo nella mia regione e nel mondo ho deciso di cominciare a scrivere questo libro per esprimere questi concetti.
Quanto è fondamentale questo binomio tra piazza e ambiente che è venuto a mancare poi nell’epoca del video?
Io penso che Fridays for Future è il più grande movimento che ha coinvolto la nostra generazione. Io all’epoca ero rappresentante di istituto e non abbiamo mai visto una partecipazione spontanea e capillare come quella di Fridays. Il fatto di dover ripensare quello che si stava costruendo con l’avvento del lockdown secondo me è stato significativo. Ormai siamo abituati a pensare ai social come un’alternativa alla piazza, ci dimentichiamo che sono comunque proprietà di aziende private. La libertà di immaginare un futuro diverso è qualcosa che non si può replicare unicamente nel digitale, la mancanza di momenti di aggregazione in presenza ha dato un duro colpo e il mio romanzo si basa su un’idea di società sempre più disgregata. Le persone, anche se sono organizzate in maniera iperstrutturata, hanno sempre più difficoltà a identificarsi le une con le altre.
C’è un dato comune, in qualunque distopia: l’idea di dittatura, cosa che anche tu tocchi nel libro. Come può influire il cambiamento climatico sui diritti basilari dell’essere umano?
Fra i diritti basilari rientra anche il diritto a un ambiente vivibile e a un’atmosfera respirabile. Il fatto in sé che esista il cambiamento climatico è già una negazione dei diritti umani: penso a tutte le popolazioni che sono più colpite dai fenomeni climatici e che quindi per questo il diritto di avere la propria terra è il primo diritto di essere umano. E poi c’è un altro tema, ovvero che in momenti di crisi le istituzioni autoritarie hanno sempre maggiore facilità ad attecchire, tutte le crisi vengono poi strumentalizzate.
Ad oggi l’attivismo dei singoli come può portare a un cambiamento vero e proprio?
L’attivismo dei singoli può portare a un impatto sulla politica con il voto dei giovani -purtroppo sempre meno vanno a votare. Personalmente quello che mi è rimasto dall’attivismo è che tutta una serie di scelte individuali sono cambiate: io e la mia famiglia siamo diventati vegetariani. Nel nostro sistema le persone vengono ascoltate solo quando sono consumatori e quindi cambiare le scelte di consumo impone un cambiamento. L’attivismo dei singoli deve viaggiare sempre su due binari: quello delle scelte personali e quello delle scelte politiche.
Solstizio di Fiamme è il primo capitolo di una serie di libri?
Si, è il primo libro di una trilogia “Cenere e Amuleti”. Ho già cominciato a scrivere il secondo libro e spero di completarlo prima di cominciare l’università, saranno tre libri: struttura tipica dei libri di questo genere.