È Fondazione Univerde e Noto Sondaggi che rivelano nel rapporto “Italiani ed EcoDigital” che il 56% degli italiani si “dichiara interessato a prendere in considerazione il voto ad un partito/lista che al primo posto del proprio programma mette la promozione della transizione ecologica e digitale”. Più della metà degli italiani si dichiarano insoddisfatti delle azioni del governo per contrastare il cambiamento climatico e per dare finalmente impulso alla transizione ecologica ed energetica. Sicuramente complici gli eventi recenti, che ci portano ad essere dipendenti da Stati non europei con i quali ci troviamo in discussione su più punti ma dei quali non possiamo fare a meno, se non con la trasformazione verso le rinnovabili.
I punti di interesse
La digitalizzazione è l’altro argomento del malcontento cittadino, visto che la spinta verso la rete è importantissima per l’Italia dell’era moderna. Ovviamente il primo pensiero è all’economia, ma ricordiamo che anche dal punto di vista societario, il cambiamento sarebbe positivo: lo stimolo avvantaggerebbe l’aggregazione della cittadinanza attiva, dell’incremento di democrazia e partecipazione diretta, della maggior e più personale interazione tra cittadini, imprese ed istituzioni.
Ciononostante, anche la digitalizzazione rimane collegata alla transizione ecologica ed energetica, visto che le nuove tecnologie hanno consumi ingenti di elettricità, utilizzano materiali il cui riciclo è assolutamente necessario (sia per il recupero degli stessi che per il corretto smaltimento), e sicuramente anche per l’incentivo a nuove forme di responsabilizzazione dei cittadini in connessione al concetto di economia circolare.
Insomma, tutti gli obiettivi suddetti sono presenti all’interno dei 12 punti di Europa Verde, e da ben 35 anni la transizione ecologica ed energetica sono punti fermi delle campagne firmate EV. Altri concetti di cui oggi si parla come la decrescita felice, la sostenibilità, la difesa del suolo erano già inizialmente all’interno delle finalità dei Verdi e continuano ad esserlo. Il cambiamento è sempre possibile e non riguarda solamente le nuove generazioni.
Le opportunità di crescita
Sebbene infatti siano i giovani (tra i 18 ed i 34 anni) quelli più apertamente interessati all’accelerazione verso una economia verde e circolare, non mancano adesioni anche tra gli over 54, soprattutto se si definiscono dell’area politica legata al centrosinistra. E infatti la transizione energetica rappresenta un obiettivo prioritario per migliorare la sostenibilità e la competitività del sistema produttivo del Paese per il 41% degli italiani. Per farlo, i votanti al sondaggio si sono espressi disponibili a ridurre in maniera permanente i loro consumi alimentari (per l’83%), energetici (per il 79%) e per quanto riguarda i trasporti (per il 73%).
Vi è sicuramente tempo prima delle prossime elezioni per sviluppare una opinione e idea per la propria preferenza di partito. Se vi trovate d’accordo a quanto detto sopra e siete disposti a prendere parte al cambiamento, non esitate a controllare il programma di Europa Verde e Sinistra Italiana, che hanno da poco promosso un evento dal nome “Nuove Energie – L’Italia Ecologista, Civica e Solidale” che potete seguire dalla pagina ufficiale e su Youtube.