Perché ci sono critiche al biglietto mensile da 9 euro
Per nove euro è possibile utilizzare autobus, metropolitana e treni regionali in tutta la Germania per un mese. A prima vista, una cosa davvero fantastica. Ma perché ci sono così tante critiche?
Il liberale (FDP) Volker Wissing, Ministro federale degli Affari digitali e dei Trasporti, ancora prima del lancio ufficiale del biglietto mensile, a sostegno dell’approvazione del Bundestag – senza voti contrari – del biglietto da 9 euro, lo descriveva come un’enorme opportunità:
- per le associazioni di trasporto di ispirare molti nuovi clienti con i loro servizi e di mostrare ciò che il trasporto pubblico può fare;
- per gli Stati e le municipalità per scoprire se e quanti passeggeri cambiano effettivamente treno quando acquistano un biglietto di trasporto pubblico a prezzo ridotto;
- per i cittadini di mettere in discussione le loro precedenti abitudini di mobilità e provare qualcosa di nuovo;
- per tutti noi di testare concretamente un possibile percorso verso una mobilità rispettosa del clima.
Affermava infatti lo scorso 7 giugno: “Molte persone sono state felici di utilizzare il biglietto da 9 euro anche nel weekend di Pentecoste. Le ferrovie e le società di trasporto hanno tracciato un primo bilancio complessivamente positivo. Come previsto, i treni erano molto pieni, come di consueto nei fine settimana di Pentecoste, e su alcune tratte si sono registrati picchi di capacità regionale. Vorrei ringraziare tutte le persone coinvolte per il loro impegno. Di conseguenza, molte persone hanno potuto spostarsi in tutta la Germania durante le vacanze. La grande popolarità dimostra: La gente vuole treni e autobus. Insieme agli Stati federali, valuteremo attentamente i tre mesi del biglietto da 9 euro per trarre conclusioni sui prezzi e sui servizi del trasporto pubblico”.
Di seguito sono riportate alcune immagini pubblicitarie, con protagonista lo stesso Ministro Volker Wissing:
Siete soddisfatti del #9EuroTicket! Secondo uno studio commissionato dall’Associazione delle aziende di trasporto tedesche (VDV-Verband Deutscher Verkehrsunternehmen), l’89% dei passeggeri ha dichiarato di essere completamente soddisfatto, molto soddisfatto o soddisfatto del suo ultimo viaggio in autobus e treno. Inoltre, il sondaggio ha dimostrato che il 98% dei cittadini tedeschi conosce il #9EuroTicket.
Siete grandiosi: avete già acquistato 16 milioni di biglietti da 9 euro!
Oltre il 70% degli intervistati ha citato come motivo il prezzo basso, più della metà ha dichiarato di non voler viaggiare in auto e il 12% vorrebbe provare il trasporto pubblico. “Il biglietto da 9 euro è già un grande successo”, afferma Volker Wissing.
Infine, secondo un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerca d’opinione Civey, per conto della Fondazione Eon, in cui sono stati intervistati 10.000 tra cittadine e cittadini tedeschi, è emerso che quasi il 65% delle persone in Germania è soddisfatto del biglietto del trasporto pubblico a basso costo.
Le criticità e i problemi?
Il weekend di Pentecoste è stato il primo stress test per il trasporto pubblico, dal lancio del biglietto da 9 euro e, inutile negarlo, non è andato tutto liscio, nonostante Deutsche Bahn, preventivamente, abbia inviato più treni sui binari, e si cominciano a verificare le prime grosse criticità: treni e banchine sovraffollati, cancellazioni e ritardi dei treni, e congestione del traffico ferroviario (fisiologicamente già più intenso nei giorni festivi, in circostanze normali).
Non sono stati solo i viaggiatori a risentire dell’eccessivo carico di lavoro durante il lungo fine settimana. La Deutsche Bahn aveva già dispiegato più personale in varie località per precauzione. Ciò ha richiesto migliaia di ore di straordinario. Il bisogno di consulenza e assistenza dei passeggeri è stato particolarmente elevato nei 3 giorni festivi. Inoltre, è stato necessario effettuare controlli per verificare che i passeggeri indossassero le mascherine (ancora obbligatorie su tutti i trasporti pubblici).
Critica 1: la distribuzione dei costi
Il trasporto locale, in Germania, è di competenza degli Stati federali o Regioni (Ländero) che si servono di determinati servizi ferroviari gestiti dalle aziende di trasporto pagandoli, principalmente, attraverso le tasse e i proventi dei biglietti. Poiché il biglietto mensile da 9 euro è stato deciso dal governo federale, ed il prezzo è talmente a buon mercato, che la vendita dei “normali” biglietti per il trasporto locale rischia di crollare in modo massiccio o addirittura totale in alcuni segmenti specifici. Il governo federale sta, quindi, rimborsando ai Länder 2,5 miliardi di €, cifra che – secondo il ministro federale dei Trasporti Volker Wissing – rappresenta un quarto degli introiti dei biglietti che gli Stati federali si aspettano per l’intero 2022. Gli Stati federali – temendo di ritrovarsi con costi molto più elevati, sia per il maggior utilizzo di autobus, treni e personale per far fronte all’afflusso previsto, sia perché l’aumento dei costi del gasolio e dell’elettricità potrebbe essere scaricato su di loro – hanno accettato il biglietto da 9 euro solo a malincuore e senza risparmiare critiche.
Anche il Ministro federale Wissing ipotizza che ci saranno ancora discussioni in questa sede, dichiarando: “Quello che gli Stati federali vogliono in termini di maggiori fondi, lo discuteremo in autunno. Si tratta del finanziamento del trasporto pubblico locale nei prossimi anni. Questo non ha nulla a che fare con il biglietto da 9 euro“.
Critica 2: il principio dell’annaffiatoio
Indipendentemente dall’entità e dell’allocazione del costo, si tratta comunque di una grossa fetta di denaro dei contribuenti che viene ridistribuita, secondo il c.d. “principio dell’annaffiatoio” (anche “sussidio o finanziamento a pioggia”), senza che sia chiaro se “l’annaffiatoio” alleggerirà l’onere per i cittadini e li incoraggerà, quindi, a cambiare abitudini nella mobilità nel lungo termine. “Ancora una volta, vengono versati miliardi per i consumi, come se non ci fosse un domani“, ha dichiarato Reinhard Sager, presidente del Deutschen Landkreistags (Consiglio Distrettuale Tedesco).
Se è indiscutibile che l’attrattiva del trasporto pubblico dipenda in larga misura dalla disponibilità di buoni servizi, i problemi per il miglioramento e/o l’estensione delle reti di trasporto pubblico sono, quasi solamente, di tipo economico-finanziario. Ad es. anche nella ricchissima Monaco di Baviera, non sembra più scontato che il servizio esistente possa essere mantenuto: già in aprile, l’azienda dei trasporti pubblici locale aveva presentato delle idee su come sfoltire i servizi di autobus, tram e metropolitana, se non fossero arrivati nuovi fondi dal governo federale, dallo Stato Libero o dalla città di Monaco per finanziare il servizio. Un secondo effetto negativo del “principio dell’annaffiatoio” del biglietto mensile da 9 €, e che non viene verificato e differenziato a monte, chi necessiti davvero di sussidi così “elevati ma, al contrario, viene concesso tanto alle persone con un reddito elevato, quanto ai beneficiari della Hartz IV[1]. I critici sostengono che, se lo stesso importo fosse stato utilizzato per rendere i biglietti più economici solo per chi ne ha veramente bisogno, sarebbe stato sufficiente per un periodo molto più lungo di tre mesi. E coloro che vivono in zone lontane dalla fermata più vicina (tipicamente le zone urbane più periferiche, ma soprattutto, quellerurali) non beneficiano comunque del sollievo nella vita quotidiana: “l’annaffiatoio” non li raggiunge affatto.
Critica 3: paura dell’affollamento dei treni
Anche prima del lancio, sono stati venduti circa sette milioni di biglietti. Sebbene, ad oggi, non sia noto quanti degli acquirenti del ticket da 9 euro siano effettivamente nuovi clienti del trasporto pubblico, così come sia difficile prevedere quanto spesso utilizzeranno il loro biglietto e su quali tratte, per esperienze simili applicate già in altri Paesi e in passato, è facile prevedere che tali campagne di sconto (di questo, di fatto, si tratta) di solito portano a molti nuovi passeggeri, almeno nel breve periodo. Qualora, però, l’offerta non venga estesa, alcuni mezzi di trasporto pubblici (in determinati orari) richiano il sovraffollamento, come ad es., il caso dell’Austria, dove da quando è stato introdotto il “Klimaticket“ (biglietto annuale di 91,25 €/mese, valido anche per i viaggi a lunga distanza), i treni hanno spesso dovuto essere evacuati proprio perché sovraffollati.
In Germania, secondo le aziende di trasporto, ciò rischia di verificarsi soprattutto nei fine settimana sulle rotte verso destinazioni popolari come il Mare del Nord, il Mar Baltico o le Alpi. E, non a caso, l’Associazione delle aziende di trasporto tedesche (VDV) ha avvertito di un “clima di tensione” tra i viaggiatori. “Non voglio parlare di caos, ma ci saranno molti treni e autobus pieni”, ha dichiarato il presidente della VDV Ingo Wortmann al “Redaktionsnetzwerk Deutschland“. Dal canto loro, la Deutsche Bahn, non osa prevedere quanto saranno pieni i treni: “Non ne abbiamo la minima idea” dichiara il responsabile di DB Regio, la filiale regionale di Deutsche Bahn, Jörg Sandvoß. Il Ministro dei Trasporti Wissing, invece, ha dichiarato alla NDR che c’è ancora “margine di miglioramento”, in quanto il trasporto pubblico attualmente non funziona a pieno regime a causa della pandemia di Corona. Le ferrovie e le altre società di trasporto hanno annunciato di voler ampliare i servizi sulle tratte più utilizzate. Tuttavia, ciò è possibile solo in misura limitata. Al contrario, anche le aziende di trasporto stanno soffrendo per l’aumento del tasso di malattia a causa della pandemia da COVID-19 e, a volte, non riescono nemmeno a rispettare gli orari regolari.
Critica 4: potrebbe scoraggiare i clienti, anziché attirarli
Oltre ad alleggerire l’onere per i cittadini, l’obiettivo dichiarato del biglietto da 9 euro è quello di attirare verso il trasporto pubblico persone che finora hanno preferito usare l’auto. Nessuno può prevedere se ciò garantirà davvero un reale ed effettivo successo e gli studi degli analisti più scettici hanno dimostrato che, nella scelta di un mezzo di trasporto, il prezzo gioca certamente un ruolo ma, di solito, non è quello decisivo (per alcuni, ad es., il “vero deterrente”, è la confusione della struttura tariffaria….!!). Cercando di valutare se l’offerta nel suo complesso sia effettivamente attraente, il responsabile della politica dei trasporti del BUND[2], Jens Hilgenberg, ad esempio, sostiene che a lungo termine è più importante spendere molto di più per migliorare i servizi di trasporto pubblico, perché “il biglietto da 9 euro, non significa che, almeno per il momento, vi saranno degli autobus aggiuntivi nelle zone rurali (già meno avvantaggiate dal biglietto da 9 euro)”. Anche il presidente della VDV, Ingo Wortmann, pur ritenendo positiva l’azione del 9-euro ticket dichiara di “non avere grandi aspettative che esso porti a un cambio massiccio di autobus. Tutte le esperienze precedenti con i trasporti pubblici a basso costo hanno dimostrato che l’offerta deve essere giusta e il prezzo è secondario.
Il biglietto da 9 euro, quindi, rischia di essere uno spreco di 2,5 miliardi di euro di denaro pubblico, di cui non rimarrà nulla dopo tre mesi? O ancora, nel peggiore dei casi, potrebbe addirittura portare i clienti fedeli delle ferrovie a preferire l’auto in futuro, perché in estate si sono seduti su treni sovraffollati e i prezzi dei biglietti sono poi aumentati vertiginosamente? Purtroppo, nessuna di tali ipotesi è da escludere a priori. Sempre la VDV avverte che a lungo termine mancherà il sostegno finanziario del governo federale, per cui i fondi mancanti dovranno essere “reperiti” tramite l’aumento dei prezzi dei biglietti. “I prezzi dei biglietti dei mezzi pubblici continueranno ad aumentare, non direttamente il 1° settembre, ma durante i prossimi cicli di prezzi”, afferma ancora Ingo Wortmann, potendo portare alla triste situazione “che le persone già gravate da difficoltà economiche, dovranno pagare di più per i loro viaggi“. L’auspicio di chi scrive, narutalmente, è che ciò non si verifichi.
Critica 5: Teoricamente semplice, ma…
Il biglietto da 9 euro è così facilmente e rapidamente reperibile presso le biglietterie, le macchinette automatiche, le app e i siti web delle aziende di trasporto e, talvolta, anche direttamente dall’autista dell’autobus, che il già citato problema della confusione tariffaria, non dovrebbe assolutamente. Essendo valido a livello nazionale su tutti i mezzi di trasporto locale – indipendentemente dall’operatore – e talvolta anche su mezzi di trasporto “esotici” come navi e ferrovie sospese (ad es. nella città di Wuppertal), questo biglietto mensile rende il trasporto pubblico non solo estremamente economico, ma anche estremamente semplice.
Ma l’insidia sta nei dettagli che, a loro volta, possono causare frustrazione, come, solo per citare alcuni esempi, in queste situazioni:
- che un mezzo di trasporto sia classificato come trasporto locale o piuttosto come offerta turistica gioca un ruolo nella sua validità – e spesso non è così facile da riconoscere (es. il biglietto da 9 euro è effettivamente valido su tutti gli autobus pubblici in tutta la Germania, ma a Oberstdorf nella regione dell’Algovia – per citare un esempio – non è valido su quelli che vanno nelle valli particolarmente frequentate);
- sebbene sia escluso il traffico a lunga percorrenza (ICE, IC ed EC, i treni del fornitore privato Flixtrain. TGV, ecc.), anche in questo caso non c’è regola senza eccezione. Perché alcuni treni IC possono essere utilizzati normalmente con i biglietti del trasporto locale – e in alcuni di essi il biglietto da 9 euro è valido, ma in altri no;
- il rimborso per i clienti che hanno già un abbonamento, probabilmente non sarà sempre così poco burocratico e rapido come, invece, promesso soprattutto per il gran numero di abbonamenti esistenti a livello nazionale, per i quali si applicano regole molto diverse (biglietti semestrali per gli studenti emessi dai sindacati studenteschi o dai rappresentanti degli studenti, biglietti di lavoro sovvenzionati dal datore di lavoro, ecc.);
- infine, non tutti i clienti dell’abbonamento vengono rimborsati: es. lampante è quello dei clienti più fedeli delle Deutsche Bahn, cioè che posseggono la c.d. BahnCard 100, per i quali il rimborso, almeno fino ad ora non è stato ancora previsto, con l’argomentazione è che la BahnCard 100 è un abbonamento per viaggi locali e a lunga distanza, e il biglietto da 9 euro non si applica ai viaggi a lunga distanza.
[1] In Germania, il sussidio di disoccupazione II (Alg II o ALG II, conosciuto colloquialmente come Hartz IV) è la prestazione di base per le persone occupabili per permettere, a chi ne ha diritto, alle prestazioni di condurre una vita almeno dignitosa.
[2] Il Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland ovvero la “Federazione tedesca per l’ambiente e la conservazione della natura” è un’organizzazione non governativa tedesca dedita alla salvaguardia della natura e alla protezione dell’ambiente.