assange

Abbiamo varie volte coperto il tema Assange, dalla sua storia alla nostra negligenza e inerzia quando finalmente oltre a parole abbiamo la possibilità di difendere i nostri principi democratici con le azioni.  Abbiamo oggi cattive notizie per coloro che speravano nella passione storica degli inglesi per la democrazia.

L’estradizione

La Ministra degli Interni Britannica, Priti Patel, ha infatti approvato la richiesta degli Stati Uniti per l’estradizione di Julian Assange sulla base di una legge anti-spionaggio statunitense del 1917. La notizia non coglie totalmente di sorpresa. La ministra è infatti già famosa nel Regno Unito per le proprie scelte politiche nei confronti dei non residenti: tra le vicende controverse ricordiamo quella dei migranti Ucraini respinti a Calais a cui è stato intimato di recarsi ai consolati di Parigi o Bruxelles per richiedere il visto necessario per l’ingresso, nonostante l’impegno dichiarato da Boris Johnson di accoglienza spontanea nei loro confronti.

La risposta di Europa Verde

Sull’approvazione della richiesta di estradizione si pronunciano Eleonora Evi ed Angelo Bonelli, per i quali “La detenzione e il procedimento penale nei confronti di Assange è un pericoloso precedente per la libertà di espressione e per tutte le donne e gli uomini liberi che hanno il coraggio di denunciare le ingiustizie. […] È rinchiuso da quasi tre anni in una cella di massima sicurezza, in precarie condizioni di salute, solo per aver avuto il coraggio di rendere pubblici migliaia di documenti militari secretati sulla guerra in Afghanistan, dai quali emergono particolari agghiaccianti”.

“Speriamo ora in un esito diverso con l’appello, perché l’approvazione della richiesta di estradizione è un prezzo altissimo da pagare per un uomo diventato simbolo della lotta per la verità, ma è anche una sconfitta per le nostre democrazie, oggi vergognosamente esposte in tutta la loro fragilità e di cui la libertà di espressione deve restare pietra angolare”. La dichiarazione completa e le altre posizioni dei co-portavoce di Europa Verde sono disponibili al seguente collegamento.

Come finirà?

Nel frattempo che attendiamo ulteriori sviluppi in tale questione, incoraggiamo coloro che si riflettono nei valori della democrazia e della libertà di parola a far sentire la propria voce. Oggi sta diventando sempre più difficile criticare l’operato dei governi e proporre soluzioni alternative senza doversi confrontare con accuse personali e conseguenze a livello economico e professionale. Il caso Assange è l’esempio più estremo di un sistema di potere che supera addirittura i confini politici, ma vicende locali apparentemente minori sono anch’esse importanti e degne di manifestazione del proprio dissenso. Anche le proposte di Europa Verde vengono talvolta etichettate con pochezza intellettuale ed isolate, ma continuiamo ad offrire nuovi punti di vista e possibili alternative al modello del pensiero unico. Continuate anche voi a nostro fianco.

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