L’Unione Europea, per rendere concrete le soluzioni e avere risultati tangibili entro il 2030, si avvale di un nuovo strumento d’azione, le Missioni di Horizon Europe: le missioni agiscono in cinque ambiti individuati come prioritari per il prossimo futuro:
- Adattamento ai cambiamenti climatici: supportare almeno 150 regioni o comunità europee nella transizione ecologica entro il 2030
- Lotta al cancro
- Salvaguardia degli oceani e delle acque
- 100 città a impatto climatico zero e intelligenti entro il 2030
- Patto per “suoli più sani”
Le città a Impatto Zero
La quarta missione, 100 città a impatto zero, in questi giorni, ha visto i suoi sviluppi: dopo l’apertura ad una manifestazione di interesse che le città dell’UE e di altri paesi associati al programma, dovevano esprimere dal 25 novembre 2021 al 31 gennaio 2022, il 28 aprile la Commissione Europea ha annunciato le 100 città che parteciperanno allo sviluppo di idee e progetti concreti per la digitalizzazione e la transizione ecologica.
Le città giocano un ruolo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Ospitano il 75% degli abitanti dell’Unione in un’area che rappresenta solo il 4% del territorio europeo. A livello globale le città consumano il 65% dell’energia mondiale e contribuiscono per il 70% delle emissioni di CO2.
L’obiettivo di ridurre il 55% delle emissioni entro il 2030 si traduce, di conseguenza, in aria più pulita, trasporti sicuri e meno rumore e traffico congestionato.
Le città selezionate
Hanno manifestato il loro interesse ben 377 città e dopo una attenta valutazione della Commissione, ne sono state scelte 100, tra tutti i Paesi dell’Unione Europea, più altri 9 Paesi associati a Horizon Europe.
Tra le 100 Cities Mission ci sono quasi tutte le capitali europee, ad esclusione di Berlino, e ben 9 città italiane: Milano, Roma, Bergamo, Torino, Firenze, Padova, Bologna, Parma, Prato. Purtroppo nessuna del sud, sarebbe stata un’ottima opportunità.
Le 100 città selezionate saranno invitate a sviluppare dei “contratti per il clima” che dovranno includere un piano per la neutralità climatica che riguardi tutti i settori come, quello energetico, delle costruzioni, della gestione dei rifiuti e dei trasporti ed evidenziarne i relativi piani di investimento. La creazione e la gestione di questi contratti sarà facilitata e coadiuvata da una piattaforma (Mission Platform) che darà la necessaria assistenza tecnica, regolamentare e finanziaria alle città.
Sperimentazione, ricerca e innovazione
Horizon Europe ha previsto investimenti per una totale di 360 milioni di euro in azioni di ricerca e innovazione nel periodo 2021-2023.
Le azioni delle città coinvolte in questo progetto saranno molto importanti perché da questa sperimentazione verranno fuori le linee guida che aiuteranno tutte le altre città a raggiungere la loro neutralità climatica entro il 2050.
Il ruolo dell’UE
Il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha affermato che la transizione ecologica sta percorrendo la sua strada proprio in questo momento in Europa e “le città ci stanno mostrando qual è la strada per un futuro più salutare. Le dobbiamo supportare in questo! Cominciamo a lavorare oggi.”
Da parte della Commissione c’è grande convinzione che questo sarà un ottimo strumento per favorire il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 in tutta l’Unione Europea.
Dal canto loro dovranno iniziare a ragionare e a pianificare la loro amministrazione in termini di spazi verdi sempre più diffusi, riduzione dell’inquinamento atmosferico, riduzione del consumo energetico, ricerca di soluzioni per una mobilità pulita e meno impattante, questo permetterà anche di ridurre la nostra dipendenza dalle fonti fossili ed avere anche dei benefici economici per i cittadini.
Bisogna sperare che questa opportunità non venga buttata alle ortiche, come spesso purtroppo accade soprattutto in Italia, che invece di cogliere i benefici di progetti simili ne ricerca sempre il tornaconto personale di pochi o se ne vede lo spreco di risorse senza raggiungere l’obiettivo. Questo programma, come del resto lo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ci offre l’occasione di cambiare rotta verso un futuro più verde e più sostenibile, non sprechiamola!