Sempre più ricchi, sempre più poveri
Nei primi 2 anni di pandemia, i dieci miliardari più ricchi hanno più raddoppiato le loro fortune economiche e finanziarie, portandole da 700 miliardi a 1.500 miliardi di dollari, ad un ritmo di 15.000 dollari al secondo o di 1,3 miliardi al giorno, per un totale di 1,5 trilioni di dollari. Nello stesso periodo pandemico, i redditi del 99% della popolazione mondiale sono diminuiti ed altri 163 milioni di persone si sono aggiunte a quelle in povertà proprio a causa della pandemia. Gli attuali 2.755 miliardari presenti al mondo, hanno aumentato la loro ricchezza più dall’inizio della pandemia da COVID-19 che in tutti i 14 anni precedenti (ossia una crescita di ricchezza che è senza precedenti nella storia!).
Mentre le fortune dei miliardari stanno crescendo più velocemente che mai e alcuni di essi stanno progettando o effettuando viaggi nello spazio, di contro, la povertà globale è aumentata drammaticamente: 5,6 milioni di persone muoiono ogni anno a causa della mancanza di accesso all’assistenza sanitaria nelle nazioni povere e 2,1 milioni di persone muoiono ogni anno a causa della fame. Già nel 2019, quasi la metà dell’umanità – 3,2 miliardi di persone – viveva sotto la soglia di povertà (definita dalla Banca Mondiale, pari a 5,50 dollari al giorno). Oggi, ci sono 163 milioni di persone in più rispetto a quelle ipotizzate prima della pandemia. Almeno 13 milioni di donne hanno perso lavoro e reddito a causa della pandemia. Poiché molti paesi hanno chiuso le scuole, altri 20 milioni di ragazze non frequenteranno mai più la scuola.
Sempre secondo Oxfam, la disuguaglianza sta contribuendo alla morte di almeno 21.000 persone ogni giorno, o una persona ogni 4 secondi, ed è una valutazione conservativa sui decessi a livello globale per mancanza di accesso all’assistenza sanitaria, per la violenza di genere, per fame e per gli sconvolgimenti climatici, i quali colpiscono in modo sproporzionato le nazioni povere e, entro il 2030, potrebbero uccidere 231.000 persone ogni anno!
La pandemia della disuguaglianza
Questo drammatico scenario emerge dal nuovo RAPPORTO di OXFAM INTERNATIONAL “INEQUALITY KILLS“ (LA PANDEMIA DELLA DISUGUAGLIANZA–Di cosa abbiamo bisogno per combattere le disuguaglianze che in Italia e nel mondo si stanno acuendo a causa della pandemia di COVID-19) redatto sulla base di calcoli effettuati da Oxfam analizzando le fonti di dati più aggiornate e complete disponibili. Il numero dei ricchi della società provengono dall’elenco dei miliardari del 2021 di Forbes. I dati sulla quota di ricchezza provengono dal Global Wealth Databook 2021 del Credit Suisse Research Institute. I dati sui redditi del 99% provengono dalla Banca Mondiale (WB). Secondo Forbes , le 10 persone più ricche, al 30 novembre 2021, hanno visto le loro fortune crescere di 821 miliardi di dollari da marzo 2020. I 10 uomini più ricchi sono: Elon Musk, Jeff Bezos, Bernard Arnault e la famiglia, Bill Gates, Larry Ellison, Larry Page, Sergey Brin, Mark Zuckerberg, Steve Ballmer e Warren Buffet.
“Già in questo momento i 10 super-ricchi detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone. Se i dieci uomini più ricchi dovessero perdere il 99,999% della loro ricchezza domani, sarebbero comunque più ricchi del 99% di tutte le persone su questo pianeta e resterebbero comunque membri titolati del top-1% globale”, ha dichiarato Gabriela Bucher, Direttrice esecutiva di Oxfam International.
Il surplus patrimoniale del solo Jeff Bezos (Fondatore e presidente di Amazon), nei primi 21 mesi della pandemia (+ 81,5 miliardi di dollari), equivale al costo completo stimato della vaccinazione (due dosi e booster) per l’intera popolazione mondiale, eppure era “scivolato” recentemente al terzo posto nella classifica degli uomini più ricchi al mondo!
“Ora hanno una ricchezza sei volte superiore a quella dei 3,1 miliardi di persone più povere. Non è mai stato così importante iniziare a correggere le distorsioni drammatiche di questa oscena disuguaglianza recuperando una parte di questa eccezionale ricchezza delle élite, anche attraverso la tassazione, in modo da reimmettere quei soldi nell’economia reale e salvare vite umane“ ha proseguito Gabriela Bucher.
La situazione in Italia
Secondo la rivista Forbes Italia, la pandemia ha aggravato anche le condizioni economiche delle famiglie italiane e, a breve e medio termine, rischia anche di ampliare i divari economici e sociali preesistenti. Nel primo anno di convivenza con il coronavirus in Italia è cresciuta la concentrazione della ricchezza: il 5% più ricco degli italiani deteneva a fine 2020 una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero. Nei 21 mesi intercorsi tra marzo 2020 e novembre 2021 il numero dei miliardari italiani della classifica Forbes è aumentato di 13 unità e il valore aggregato dei patrimoni dei super-ricchi è cresciuto del 56%, toccando quota 185 miliardi di euro alla fine dello scorso novembre. I 40 miliardari italiani più ricchi posseggono oggi l’equivalente della ricchezza netta del 30% degli italiani più poveri (18 milioni di persone adulte). E oltre 1 milione di individui e 400.000 famiglie sono sprofondate nella povertà.
Il virus della disuguaglianza uccide
Il rapporto di OXFAM mostra che la causa della crescente disuguaglianza sociale alberga nella logica del profitto della nostra economia. I profitti per le corporazioni e i loro azionisti, contano più della protezione dei diritti umani e del Pianeta. Le decisioni politiche degli ultimi decenni, inoltre, hanno esacerbato questa tendenza. “Le banche centrali hanno pompato miliardi di dollari nei mercati finanziari per salvare l’economia, ma gran parte di queste risorse sono finite nelle tasche dei miliardari che cavalcano il boom del mercato azionario. Alcuni settori hanno beneficiato della crisi con conseguenze avverse per troppi. È il caso del settore farmaceutico, fondamentale nella lotta alla pandemia, ma succube alla logica del profitto. E restio alla sospensione temporanea dei brevetti e alla condivisione di know-how e tecnologie necessarie per aumentare la produzione di vaccini Covid e salvare vite anche nei contesti più vulnerabili del Pianeta”, ha affermato la Direttrice di Oxfam International. Infatti, come conferma anche Forbes Italia, Se, da una parte, i monopoli tenuti saldamente nelle mani di Pfizer, BioNTech e Moderna hanno permesso di realizzare utili per 1.000 dollari al secondo e creare 5 nuovi miliardari, dall’altra, meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei paesi a basso reddito. La percentuale di persone che muore a causa del virus nei paesi in via di sviluppo è circa il doppio di quella dei paesi ricchi. E oggi nei Paesi a basso reddito è stata vaccinata appena il 4,81% della popolazione. Nonostante i costi enormi del contrasto alla pandemia, negli ultimi due anni i governi dei paesi sviluppati non sono riusciti ad aumentare le tasse sulla ricchezza dei più ricchi e hanno continuato a privatizzare beni pubblici, come la ricerca scientifica sui vaccini. Hanno incoraggiato i monopoli aziendali a tal punto che nel solo periodo della pandemia, l’aumento della concentrazione del mercato minaccia di essere maggiore in un anno che nei 15 anni dal 2000 al 2015.
E il risultato di tutto ciò, è una violenza economica strutturale, con conseguenze talvolta mortali: ogni giorno, almeno 15.000 persone muoiono perché viene loro negata un’adeguata assistenza medica. L’iniquità mortale è evidente anche nella copertura della vaccinazione: oltre tre miliardi di persone sono ora doppiamente vaccinate contro il COVID-19, ma solo circa il nove per cento delle persone nei paesi a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Milioni di persone che avrebbero potuto essere salvate sono morte a causa della pandemia e delle sue conseguenze a causa dell’ingiusta distribuzione dei vaccini.
“La disuguaglianza che sta aumentando al ritmo di scala non sta avvenendo per caso, ma per scelta. Non solo le nostre strutture economiche ci hanno reso tutti meno sicuri contro questa pandemia, ma stanno attivamente consentendo a coloro che sono già estremamente ricchi e potenti di sfruttare questa crisi per il proprio profitto“, ha concluso la Bucher. Oxfam ritiene anche che questa disuguaglianza, lungi da essere casuale e frutto di fatalità, sia conseguenza di precise scelte politiche: ”non solo i nostri sistemi economici ci hanno reso meno sicuri di fronte a questa pandemia, ma hanno consentito e consentono a chi è estremamente ricco di beneficiare della crisi. Servono coraggio e visione per affrancarsi da paradigmi di sviluppo che hanno mostrato il fallimento negli ultimi decenni”.
Economia per il bene comune: le proposte di Oxfam
Per ridurre questa disuguaglianza rispetto agli uomini più ricchi al mondo, Oxfam – ritenendo che la politica debba stabilire la rotta per un sistema economico giusto e democratico, in modo che le decisioni economiche non si concentrino più solamente sul profitto, quanto soprattutto sul bene comune – avanza alcune proposte rivolte a tutti i governi:
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tassare più pesantemente questa nuova ricchezza realizzata dall’inizio della pandemia dalle grandi corporation, dalle multinazionali e dai super-ricchi, attraverso imposte permanenti sulla ricchezza e sul capitale, per investire nell’assistenza sanitaria universale e nella protezione sociale (es. stabilire standard legali più rigorosi per tutelare i diritti dei lavoratori), nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nella prevenzione e lotta contro violenza di razza e di genere;
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garantire la giustizia globale dei vaccini, trattandoli come un bene pubblico, visto che i governi ne hanno finanziato lo sviluppo con enormi investimenti con denaro dei contribuenti e far sì che i governi ricchi rinuncino immediatamente alle norme sulla proprietà intellettuale sulle tecnologie dei vaccini contro il Covid-19, sospendendo la protezione dei brevetti, in modo da consentire a più paesi di produrre vaccini sicuri ed efficaci per porre fine alla pandemia;
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“democratizzare” e allineare le aziende al bene comune, attraverso l’obbligo di stabilire e implementare le proprie strategia ed i propri obiettivi produttivi entro i confini di sostenibilità ambientale, ecologica e sociale del Pianeta.
Non mancano le critiche
Riprendendo una “tradizione” critica già adottata, in passato, da alcun economisti esperti, basata sul fatto che lo studio di Oxfam si basasse essenzialmente sul Global Wealth Report redatto dalla banca Credit Suisse e deducesse un aumento lineare della disuguaglianza di ricchezza, pur in assenza di dati (oppure troppo obsoleti) per molti paesi, il professor Andreas Peichl, Direttore dell’Istituto IFO (Leibniz-Institut für Wirtschaftsforschung an der Universität München e. V.) in un’intervista a ZEIT ONLINE ha dichiarato: “Ancora una volta, questo rapporto non ha una propria metodologia, critica. Vengono citati vari rapporti di terzi perché, presumibilmente, Oxfam vuole rendersi meno vulnerabile ai possibili attacchi della critica”. Per quanto riguarda altre dichiarazioni del report di Oxfam sui cambiamenti di reddito che provengono dalla Banca Mondiale, il professor Peichl rileva che “Le affermazioni sui cambiamenti di ricchezza delle dieci persone più ricche sono probabilmente vere, ma banali perché sono formulate in modo fuorviante: Alla fine, Oxfam si è astenuta dallo scoprire qualcosa essa stessa, ma ha semplicemente messo i risultati di altri studi nel contesto politicamente desiderato. Da questo punto di vista, questa volta, difficilmente si può criticare qualcosa a livello metodologico, perché Oxfam non ha creato nulla a livello metodologico“, evidenziando il fatto studi, dati e risultati, nel Report, sono citati selettivamente in modo tale da trasmettere il messaggio politicamente desiderato ribadisce il Direttore dell’IFO Institut, che poi conclude affermando: “Molte delle affermazioni, tuttavia, probabilmente non sono nemmeno sbagliate – dovrebbero solo non essere presentate in modo così tendenzioso, ma meglio presentate in modo scientificamente pulito e serio. Ma questo probabilmente farebbe meno notizia”.
Ai posteri l’ardua sentenza, ma non c’è dubbio alcuno sul fatto che la disuguaglianza e la povertà globale, non solo esistono, ma seguono in trend di crescita assolutamente grave e preoccupante.