Ecuador: udienza storica nei territori indigeni

Un passo avanti nella tutela dei diritti dei popoli nativi

Si è tenuta a metà novembre, a Sinangoe, un’udienza storica che ha visto cinque giudici della Corte Costituzionale ecuadoriana recarsi in canoa nei territori indigeni a nord dello Stato sudamericano, nella foresta amazzonica.

È la prima volta nella storia del Paese che i magistrati della più alta corte dell’Ecuador decidono di tenere un’udienza proprio nei territori della comunità Cofàn, per dare la possibilità di accedere al sistema giudiziario a coloro i quali non possono recarsi nelle aule dei tribunali in città per la difesa dei propri diritti.

L’importanza dell’udienza non si ferma solo al luogo in cui essa si è svolta, ma va oltre. I giudici hanno ascoltato la comunità Cofàn per capire se fosse stato rispettato il loro diritto ad esprimere il consenso preventivo, libero e informato, prima che le terre da loro popolate fossero sottoposte ad attività estrattive o edilizie. Ora si aspetta il responso e, anche se la data della sentenza non si sa, è sicura l’importanza di un percorso del genere, mediante il quale la Corte Costituzionale ha l’opportunità di tutelare i diritti della Natura e dei Popoli Indigeni.

La Costituzione dell’Ecuador e la tutela dei popoli nativi

La presenza del più alto organo di garanzia costituzionale nei territori dei Cofàn non è un caso, ma ha un precedente nella vittoria di una delle tante battaglie che questi popoli affrontano per tutelare le loro terre e con esse il pianeta. Nel 2018, gli indigeni Cofàn avevano citato in giudizio il governo ecuadoriano a causa dei lavori di estrazione di una società mineraria avviati a ridosso del fiume Aguarico, nei pressi del parco nazionale di Cayambe Coca. Proprio l’articolo 14 della Carta Costituzione dell’Ecuador “riconosce il diritto della popolazione a vivere in un ambiente sano ed ecologicamente equilibrato, che garantisca la sostenibilità e il buon vivere”. Per questo la comunità Cofàn aveva cominciato una lunga battaglia e grazie alla loro opposizione e resistenza l’attività estrattiva era stata sospesa e la società mineraria condannata a riparare i danni causati dall’estrazione risanando le aree contaminate.

L’Ecuador è uno degli Stati più attenti, in confronto ad altri Paesi dell’area, sia al rispetto della natura – Pachamama – riconosciuta come soggetto di diritto nella Costituzione, sia ai diritti dei popoli indigeni e alla loro tutela. La Costituzione dell’Ecuador, infatti, frutto di quell’esperienza del nuevo constitucionalismo, prova a dar voce a un modello di sviluppo che possa essere maggiormente rispettoso delle diverse identità culturali e della natura in tutte le sue forme. Proprio lo sforzo di inglobare nel testo costituzionale la tradizione giuridica ctonia e permettere una quanto più ampia partecipazione nell’ottica del dialogo tra le diverse culture e tradizioni giuridiche, conferisce alla carta costituzionale ecuadoriana un carattere sperimentale e innovativo. Per includere le alterità, nel testo costituzionale è stata sancita la diversità come bene comune ed è stato rintracciato nella natura, non nello Stato, il garante del benessere sociale.

Grazie alla centralità della Pachamama e alla necessità di perseguire l’Estado del buen vivir, del vivere bene, in armonia con la natura, rifiutando l’accumulazione di ricchezze, i popoli indigeni dell’Ecuador possono contare su maggiori strumenti di tutela delle proprie terre e dei loro diritti.

Ecco perché la vittoria dei nativi Cofàn contro la compagnia mineraria che aveva avviato i lavori nei loro territori senza un loro parere preventivo ha una grande importanza. Grazie al risultato ottenuto, proprio da quell’esperienza, è scaturita una legge di consultazione preliminare che permette ai popoli indigeni di dare il loro consenso o meno prima dell’inizio delle attività estrattive sui loro territori.

L’importanza dell’udienza di Sinangoe per tutti i popoli indigeni

Oltre 300 leader indigeni di altre comunità sono arrivati nei territori dei Cofàn per assistere all’udienza di novembre, mentre la Corte Costituzionale ha selezionato altri processi da rivedere per comprendere se il diritto dei popoli nativi è stato rispettato fino in fondo. L’importanza fondamentale di questa udienza non è solo a favore del popolo Cofàn, ma di tutte quelle comunità che quotidianamente lottano per vedere riconosciuti maggiori diritti e autonomie sulle loro terre ancestrali. Se il processo di consultazione non rispetta i diritti costituzionali riconosciuti ai popoli indigeni, i Cofàn riporteranno un’altra vittoria. Potrebbero essere rivisti gli standard di consultazione, stabilendone nuovi, che garantirebbero ai popoli indigeni una maggiore autonomia sulle proprie terre.

E questa volta però la vittoria sarà per tutte le comunità indigene dell’Ecuador.

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