Qualità dell’aria: le città italiane sono

Cremona la seconda città più inquinata d’Europa

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato i dati sull’inquinamento dell’aria di 323 città in tutta Europa. Le città con una qualità dell’aria definita “buona” sono 127, in 123 sono stati registrati valori “mediocri”, le restanti 73 città hanno ottenuto risultati “scarsi o molto scarsi”. L’aria più pulita in Europa si trova a Umeå in Svezia, ma salgono sul podio anche Tampere, in Finlandia, e Funchal, sull’isola portoghese di Madeira. Le tre più inquinate sono Nowy Sacz (Polonia), Cremona (Italia) e Slavonski Brod (Croazia).

Nel 2018 in Europa l’esposizione al PM 2,5 ha causato oltre 400.000 morti premature

Il report si riferisce all’inquinamento atmosferico medio da polveri sottili (PM 2,5) riscontrato negli anni 2019 e 2020. I dati provengono da misurazioni a terra di PM 2,5 effettuate da oltre 400 stazioni di monitoraggio, installate in aree urbane e suburbane all’interno delle città e funzionanti per almeno il 75% dei giorni in un anno solare. È scientificamente provato che l’esposizione a lungo termine al PM2,5 è causa di malattie cardiovascolari e respiratorie. Nel 2018, secondo gli ultimi dati forniti dall’AEA, l’esposizione al particolato-fine PM 2,5 ha causato circa 417.000 morti premature in quarantuno paesi europei.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stabilisce che per avere una buona qualità dell’aria, l’esposizione a lungo termine al PM2,5 non deve superare i 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 μg/m3), l’Unione Europea ha invece scelto un valore limite annuale per il PM2,5 più alto, pari a 25 μg/m3. Le città che superano il limite europeo di PM2,5 sono cinque e sono tutte situate fra l’Europa orientale e l’Italia

Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA, ha affermato che: “Se da un lato la qualità dell’aria è notevolmente migliorata negli ultimi anni, dall’altro l’inquinamento atmosferico si ostina a rimanere elevato in molte città d’Europa”.

Le città italiane sono in fondo alla classifica

Le prestazioni delle città italiane presenti in classifica sono decisamente negative. L’aria più pulita è a Sassari (14° posto a livello europeo), seguono Genova, Livorno, Salerno, Savona e Catanzaro. Nel complesso, i dati italiani fotografano una situazione preoccupante: sulle cinquantuno città analizzate, solo sei possono vantare una “buona” qualità dell’aria secondo la classificazione dell’OMS. Le città della Pianura Padana, per ragioni geografiche e a causa della forte industrializzazione, si collocano in fondo la classifica con Vicenza e Cremona che occupano rispettivamente il quart’ultimo e penultimo posto fra le città con l’aria più inquinata d’Europa. Si collocano oltre la trecentesima posizione, superando i 20,1 μg/m3 di particolato-fine PM2,5, le città di Milano, Treviso, Bergamo, Piacenza, Venezia, Pavia e Brescia.

L’inquinamento dell’area padana non è riconducibile solo a traffico e industrie, ma riguarda anche le pesanti emissioni inquinanti causate dalla concentrazione di allevamenti intensivi, come denunciato da Legambiente Lombardia. Non è un caso se, da più parti, si chiedono provvedimenti urgenti per affrontare il problema dell’insostenibilità ambientale dei numerosi allevamenti intensivi, molto diffusi in Lombardia e in tutta l’Italia centro-settentrionale.

 

 

 

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